Ghali-Salvini, pace fatta a Le Iene? Il cantante: 'Di fronte a un personaggio del genere non sono riuscito a star zitto'
IL DIALOGO TRA GHALI E CORTI - Che cosa è successo?”, chiede Corti al cantante, “Non è successo niente”, risponde lui. “C’è questo video in cui ti sei risentito con Salvini e volevamo capire che cosa è scattato”, continua l’inviato. “Non è scattato niente”, dice Ghali. “Come mai al gol, di solito si esulta, e tu ti sei sentito di dirgli…? Vogliamo solo capire cos’è successo”, continua quindi la Iena. “Chiunque con un minimo di cervello, al posto mio, trovandosi davanti a un personaggio del genere, l’avrebbe fatto”, commenta il cantante.
“Pareggia il Milan, lui esulta, e tu gli dici perché stai esultando?...”, chiede l’inviato. “Stavo esultando anche io in realtà, poi mi sono girato e quando l’ho visto mi sono riapparse in mente tante immagini e mi è sembrata una grandissima presa per il c**o.”, risponde Ghali, e continua: “Quello che gli ho detto lui lo sa benissimo, le persone che mi erano di fianco hanno sentito, però di fronte a un personaggio del genere non sono riuscito a starmene zitto, anche se non era il contesto giusto. Dopo aver vissuto certe cose sulla propria pelle, avendo perso delle persone che conosco, nel mare, è una questione molto delicata che non va trattata come la fa lui, in un questo modo veramente disumano. Ti ripeto, è stata una cosa impulsiva e basta”. Spiega Ghali. “Abbiamo preso una maglietta della Tunisia per portargliela e farlo un po' ragionare sul concetto che è venuto fuori da quella discussione. Ti va di firmarla?” Il cantante accetta, e mentre la sta firmando Corti gli chiede: “Gli metti anche una dedichina?”. “La mia firma basta e avanza, penso sia un messaggio abbastanza ok.”, conclude il cantante, salutandolo.
IL DIALOGO TRA SALVINI E CORTI - Ti abbiamo portato la maglietta della Tunisia, della nazionale tunisina, firmata da Ghali”. “Questo è il suo autografo? Ciumbia!”, risponde Salvini. “Noi l’abbiamo presa XL, la proviamo un attimo?”, gli chiede l’inviato. “A parte il fatto che io sono una L, perché sono sceso a 86 kg, XL è offensivo!”, risponde il leader del Carroccio. “Proviamola un attimo, lui ha fatto un gesto nei tuoi confronti”, gli fa notare Corti, “Io continuo ad andare a San Siro con la maglietta del Milan, senza che Ghali si offenda!” dice Salvini mentre indossa la t-shirt sopra la sua giacca. Allora l’inviato esclama: “Il senatore Salvini, in segno distensivo mette la maglia autografata da Ghali”. “Questa la do a mio figlio che ne sarà contento”, dice Salvini, aggiungendo: “È un momento così complicato per gli italiani che perder tempo a insultarsi allo stadio…uno, basta, chiede scusa e amici come prima”. “Si, lui era dispiaciuto” dice l’inviato, e propone: “In segno di pace definitiva vogliamo dice pace fatta in arabo, ce la sentiamo?”. “E come si dice?”, domanda il segretario della Lega, “Si dice Tamma assolh beinana”, gli risponde Corti. “Non mi stai facendo tirare due bestemmie in arabo, che poi apro un conflitto mondiale?!”, esclama Salvini. “No, vuol dire pace fatta”, lo rassicura l’inviato. “Tamma assolh beinana, sono andato bene?”, dice Salvini insieme ad un “Peace and love!”. “A Ghali cosa vogliamo dire?” conclude Corti, “Forza Milan!” risponde Salvini".