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    Gerson, Firenze è l'occasione giusta? Adesso può prendersi... la Roma

    Gerson, Firenze è l'occasione giusta? Adesso può prendersi... la Roma

    • Giacomo Brunetti
    Firenze sorride. Un inizio di campionato deliziato dalla roboante vittoria contro il Chievo lascia spazio alle congratulazioni del giorno dopo. Qualche riflessione sulla diatriba tra i tifosi - spaccati sulla proprietà - e la gioia nell'aver ammirato i nuovi acquisti, in particolare uno: Gerson, che, trasferitosi in prestito secco dalla Roma - macinando qualche perplessità nell'ambiente toscano - è stato tra i migliori della formazione di casa.

    BRILLA NELLA NOTTE - La goleada che ha aperto la stagione della Fiorentina porta anche la sua firma. Non solo nel tabellino, soprattutto nel gioco. Il brasiliano, schierato mezzala da Stefano Pioli, con Edimilson inaspettato vertice basso - complice la squalifica di Jordan Veretout - e Marco Benassi a completare il reparto, ha stupito il pubblico, tanto da meritarsi gli applausi a scena aperta del 'Franchi' al momento del cambio in favore di Bryan Dabo. Il suo pre-campionato in maglia viola è stato in crescendo: il buon auspicio, però, era nato in molti dopo la prestazione nell'amichevole infrasettimanale contro l'Arezzo, dove era stato l'unico a distinguersi tra i giocatori di movimento.

    PIEDI E CORSA - La duttilità del brasiliano ha saputo fare la differenza. Gol, assist e tante giocate. Tecnicamente è stato superiore, la posizione in campo non si è rivelata un problema e, anzi, gli ha permesso di dialogare dapprima con Cristiano Biraghi in fascia e poi con i giocatori offensivi, dettato sempre dalla qualità delle scelte. Gli inserimenti sono stati una spina nel fianco per la difesa del Chievo, mentre i lanci a tagliare i reparti l'arma in più che ha rischiato di creare un passivo più pesante.

    LA LITIGATA CON MONCHI - Un mese dopo la querelle legata al suo trasferimento, Gerson ha guidato la Fiorentina alla vittoria. Da quel giorno, in cui tornò a Roma per chiedere a Monchi di fermare il prestito, ne è passato di tempo. La presentazione posticipata, il viaggio in treno e la posizione perentoria del dirigente spagnolo. I dubbi di un ragazzo fragile - dovuti anche ai malori del padre - si sono tramutati nella consapevolezza di dover disputare un'annata d'autore.

    UNA SOLA STRADA - A fine stagione, senza ombra di dubbio, tornerà a Roma. E dopo le varie vicissitudini, questa sarà la prova del dentro o fuori: il rapporto con i giallorossi è incrinato dopo gli innumerevoli rifiuti e le alzate di testa sul mercato, la collocazione in campo stenta a trovarsi e Pioli potrebbe essere decisivo. "La mia storia con la Roma non è finita", ha dichiarato qualche giorno fa. Intanto deve pensare a prendersi la Fiorentina: solo un rendimento sopra le righe potrebbe garantirgli un futuro roseo in terra capitolina. O altrove, ma nell'immediato.

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