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    Europei, le squadre (24) - La Germania cambia, ma ha sempre fame: i vecchi big e le nuove stelle, guidate da Havertz

    Europei, le squadre (24) - La Germania cambia, ma ha sempre fame: i vecchi big e le nuove stelle, guidate da Havertz

    • Gianluca Minchiotti
    Inserita nel Gruppo F della fase finale di questi Europei, il 'girone di ferro' che comprende anche Francia, Portogallo e Ungheria, la Germania avrà il piccolo vantaggio di poter giocare 'in casa' le tre partite della fase a gironi. Teatro delle sfide con francesi, portoghesi e ungheresi sarà infatti l'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Vincitori degli Europei in tre occasioni (1972, 1980 e 1996), i tedeschi si presentano a questa manifestazione in un delicato momento di passaggio dello loro storia, con il ct Joachim Löw che lascerà la panchina appena dopo gli Europei (gli subentrerà Flick), e con una squadra che rappresenta un mix fra i reduci del trionfo Mondiale del 2014 (Neuer, Hummels, Kroos e Muller) e una nuova generazione di campioni. Detto questo, per storia e tradizione, la Germania in manifestazioni di questo tipo parte sempre fra le favorite per la vittoria finale.   

    LA ROSA:

    PORTIERI: Neuer (Bayern Monaco), Leno (Arsenal), Trapp (Eintracht Francoforte)

    DIFENSORI: Ginter (Borussia Mönchengladbach), Gosens (Atalanta), Günter (Friburgo), Halstenberg (Lipsia), Hummels (Borussia Dortmund), Klostermann (Lipsia), Koch (Leeds), Rüdiger (Chelsea), Süle (Bayern Monaco) 

    CENTROCAMPISTI: Can (Borussia Dortmund), Goretzka (Bayern Monaco), Gündogan (Manchester City), Hofmann (Borussia Mönchengladbach), Kimmich (Bayern Monaco), Kroos (Real Madrid), Neuhaus (Borussia Mönchengladbach), Musiala (Bayern Monaco), Havertz (Chelsea)​. 

    ATTACCANTI: Gnabry (Bayern Monaco), Müller (Bayern Monaco), Sané (Bayern Monaco), Volland (Monaco), Werner (Chelsea)  

    IL CAMMINO - La Germania si è qualificata per questi Europei vincendo il suo girone con 21 punti sui 24 disponibili, davanti all'Olanda che ha chiuso con 19 punti. Proprio contro gli olandesi è arrivata l'unica sconfitta, in casa, con il risultato di 4-2 per gli Orange (mentre i tedeschi hanno vinto 3-2 nei Paesi Bassi). Per la Mannschaft il computo totale nel girone è di 7 vittorie e un KO, senza pareggi. Per quanto riguarda le reti, quelle all'attivo sono state 31 (compreso un 8-0 sull'Estonia), e quelle incassate 9.  

    IL CALENDARIO:

    15 giugno, ore 21.00 - Francia-Germania (Monaco di Baviera) 
    19 giugno, ore 18.00 - Portogallo-Germania (Monaco di Baviera)
    23 giugno, ore 21.00 - Germania-Ungheria (Monaco di Baviera) 
     
    LA STELLA - Nella Germania attuale non c'è una stella assoluta che sovrasti nettamente le altre, per brillantezza e radiosità. Ci sono tanti campioni, qualcuno al termine del suo percorso (come Muller), qualcuno nel pieno della sua carriera (come Gundogan), e altri che stanno iniziando il loro cammino verso la gloria. Ed è proprio fra questi ultimi che abbiamo scelto di eleggere la stella di questa nazionale. Di Neuer e Kroos, che hanno vinto tutto, conosciamo ogni dettaglio, mentre sappiamo meno degli astri nascenti della Germania. Fra questi, la nostra scelta cade su Kai Havertz, il giocatore che ha deciso la finale di Champions League fra il suo Chelsea e il Manchester City. Classe 1999, acquistato nel settembre del 2020 dai Blues a fronte di un assegno da 80 milioni versato al Bayer Leverkusen, Havertz ha avuto una stagione complicata, ma con un finale meraviglioso. Dopo aver fatto benissimo a Leverkusen, a Stamford Bridge Havertz ha faticato a imporsi, per poi farlo, gradualmente, dall'arrivo di Tuchel in poi. Fino al gol decisivo all'Estadio do Dragao. Bravo suonatore di pianoforte, fisico eccezionale e diploma, Havertz sa giocare sia da punta che dietro alle punte, come abbiamo osservato nella finale di Champions in due azioni esemplificative del suo talento: il gol e il superbo assist a Pulisic, per il mancato 2-0. Dopo l'Europa dei club, Kai punta a quella delle nazionale, per una fantastica doppietta.  

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