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Germania, coppia di fratelli con 4 figli combatte da decenni contro le leggi sull'incesto
I due sono cresciuti come perfetti sconosciuti, lei con la madre biologica e lui in orfanotrofio, a causa dei maltrattamenti che subiva dal padre sin da giovane età.
Si sono ricongiunti solo alla morte della madre di entrambi, quando Patrick e Susan avevano 23 e 16 anni e da quel momento a detta dei due fu “vero amore”.
“Gli unici che dovrebbero giudicarci ora siamo noi” sono le forti parole di Patrick, fermo sostenitore della ‘normalità’ della coppia, nonostante le accuse e le condanne che la coppia ha affrontato negli anni; infatti, lui fu condannato a tre anni di carcere dal tribunale tedesco nel 2002. Da quel momento, i due coniugi hanno iniziato una campagna di sensibilizzazione, arrivata sino alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2012, la quale però ha rifiutato la depenalizzazione dell’atto. Da sottolineare che atti quali l’incesto, oltre ad essere illegali in Europa, sono condannabili con la pena capitale in alcuni paesi dell’Africa e del Medio Oriente.
Susan fu scagionata dalle accuse, in quanto affetta da disturbi mentali e quindi incapace di intendere e di volere.
La coppia, che ancora oggi resta solida dal 2001, vive tutt’ora in Germania e con quattro figli, due dei quali portatori di disabilità, fattore molto comune in figli nati nei rapporti tra consanguinei. Per Émile Durkheim, primo studioso a trattarlo, l’incesto è una pratica nata in alcune tribù oltre 5000 anni fa per mantenere le dinastie di sangue, ma con la scienza biologica sono state riscontrate problematiche nella prole, come l’aumento dell’espressione di geni recessivi letali o dannosi, tutti elementi che favoriscono una popolazione meno sana.