Domenica a Marassi si affrontano Genoa e Juventus, partita dai mille significati: i bianconeri hanno ritrovato continuità e non vogliono fermarsi, il Genoa cerca la terza vittoria con Ballardini che lo lancerebbe nei piani alti della classifica, e poi ancora il mini derby con il ritorno a Genova di Del Neri e Marotta. Motivazioni alle stelle per tutti, anche se quando si parla di Juve il più motivato in casa rossoblù è sempre Mimmo Criscito. Questa è una partita che il Capitan Futuro rossoblù sente in maniera particolare: tanti i ricordi legati alla Vecchia Signora, belli quelli del settore giovanile - dove conosce il suo mentore Gasperini -, decisamente più bui quelli in prima squadra.

Quello che ora è il miglior terzino sinistro italiano in circolazione ha ricevuto un trattamento 'speciale' dai bianconeri al momento del suo ritorno dopo il primo anno in rossoblù. Tanti elogi, fino a quando non è giunto il momento di scendere in campo. Alla prima grande occasione della carriera si trova davanti Francesco Totti: Mimmo non è abituato a fare il centrale di difesa, le sue caratteristiche fisiche non lo aiutano, il capitano giallorosso lo nota subito e per tutta la partita quasi lo deride. La Juve non perdona: Criscito viene bollato come non idoneo alla causa, spedito in panchina e poi rimandato a Genova.

I tifosi rossoblù sono entusiasti, l’ambiente è convinto di aver fatto un vero affare, e a Torino pensano di essersi tolti un grosso peso. Le stagioni successive daranno ragione al Genoa, al punto che quest'estate Marotta cerca di riportarlo indietro, ma Preziosi non cede e Criscito si gode il suo momento di gloria vedendo scendere in campo con la maglia bianconera gente come De Ceglie, Grygera e compagnia. Questa vicenda fa di Genoa-Juve quasi un derby per Mimmo Criscito, che domenica si troverà davanti Milos Krasic. Il serbo è stato osannato come nuovo campione bianconero: se Criscito dovesse riuscire a limitarlo, sarebbe l’ennesima rivincita verso chi lo ha sedotto e abbandonato in soli novanta minuti.