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Genoamania: viaggio nel tafazzismo rossoblù
NICHILISMO GENOANO - Nei bar e nelle piazze, virtuali o reali che siano, frequentati dai sostenitori del Grifone le discussioni che accompagnano questi giorni di convulse trattative sul futuro societario sembrano avere come comune denominatore, nella maggioranza dei casi, un pessimismo cosmico da fare impallidire anche Giacomo Leopardi.
Lo scetticismo che caratterizza questi giorni si divide grosso modo in due correnti di pensiero: c'è chi crede che Preziosi non mollerà mai, tenendo fede ad un suo vecchio motto di qualche anno fa, portando il Genoa alla deriva come già fatto precedentemente con Saronno a Como, e chi invece è convinto che il passaggio di mano avverrà ma chi subentrerà al Joker sarà comunque nel migliore dei casi incompetente e senza palanche.
EVIDENZE - Insomma, per questa vasta schiera di disfattisti comunque vada la trattativa sarà un fiasco. Ovviamente per fortuna non tutti la pensano allo stesso modo. Esiste ancora una minoranza, o forse una maggioranza molto silenziosa, che prova a ragionare con calma senza farsi trascinare dagli umori del momento. C'è chi cerca di analizzare la situazione con lucidità, basandosi empiricamente soltanto sui fatti.
Fatti che dimostrano come, nonostante non sia la prima volta che Preziosi parla insistentemente di cedere il Genoa, mai mai in passato si era arrivati a questo punto della trattativa. Il re dei giocattoli appare ormai stanco di quello che per una dozzina d'anni è stato il suo balocco preferito e il fatto di aver passato gli ultimi giorni di calciomercato ad Ibiza, invece che in un hotel di Milano o in un ristorante di Forte dei Marmi come era solito fare fino a poco tempo fa, è forse la dimostrazione più evidente del suo progressivo distaccamento dal mondo rossoblu. L'opportunità di incassare una cifra comunque elevata non può non smuovere anche un uomo abituato a grandi capitali come lui.
VEDERE POSITIVO - Dall'altra parte c'è un gruppo che comunque è disposto ad investire ben oltre 110 milioni di euro. Già questo basterebbe per capire che non siamo davanti a dei quaquaraquà dal portafoglio sgonfio fautori di future disgrazie. Se in caso di cessione i risultati sportivi arriveranno o meno lo stabilirà il campo. Nel frattempo però anche il tifoso genoano deve fare la sua parte, come è sempre stato nella storia del club, smettendola di esercitare inutili e dannosi tafazzismi e provando piuttosto a donare un po' di sano entusiasmo e di provvidenziale serenità ad un ambiente che ne trarrebbe sicuramente giovamento.
Eventualmente per protestare ci sarà tempo e modo.