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Genoamania: va o resta, su Lapadula serve chiarezza
È il caso, ad esempio, di Gianluca Lapadula, uno di quelli che in molti vorrebbero mandare il più lontano possibile da Pegli. Del resto dopo l'infausta prima stagione in rossoblù è quasi inevitabile che attorno a lui aleggi un'aura di comprensibile scetticismo. Le aspettative riposte un anno fa su di lui non sono state per nulla rispettate, ma le attenuanti non gli mancano anche se non tutti appaiono disposti a concedergliele.
ALTERNATIVE - Personalmente credo che il centravanti piemontese si meriti una seconda opportunità, anche perché nonostante tanti volti nuovi di certezze là davanti non ce ne sono molte. Piatek sembra promettere bene ma il campionato italiano non è quello polacco, Favilli, Kouame e Spinelli, ammesso e non concesso che restino tutti e tre, sono tutti da verificare e Pandev aldilà di una carta d'identità sempre più ingiallita non può certo essere il bomber da doppia cifra di cui il Grifone necessita. E siccome non mi pare che il mercato offra molto di meglio, tanto vale tenersi stretto Lapadula e dimostrargli piena fiducia. Anche a parole.
DENTRO O FUORI - L'impressione è non tutti in società siano però convinti che puntare sull'italoperuviano sia la cosa giusta da fare. La sensazione è che si scelga di affidarsi a Lapadula pur non credendo troppo in lui e che si speri che prima o poi arrivi un'offerta congrua che permetterebbe di lasciarlo partire senza troppi rimpianti. Una situazione di incertezza e precarietà che non fa bene a nessuno.
Se si vuole recuperare del tutto l'acquisto più caro nella storia pluricentenaria del Genoa bisogna far quadrato attorno a lui e dargli piena fiducia, almeno fino a gennaio. Solo allora si potranno tirare le somme.