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    Genoamania: uno schiaffo alle cassandre

    Genoamania: uno schiaffo alle cassandre

    • Marco Tripodi
    Zero punti in quattro gare: questo era il vaticinio che in molti, tifosi rossoblù compresi, professavano sarebbe stato il bottino raccolto dal Genoa nel primo mese di campionato.

    Una convinzione originata dall'arduo calendario che attende i ragazzi di Gilardino al loro ritorno in massima serie e rafforzata dallo scioccante KO rimediato all'esordio con la Fiorentina. Troppo alti e scivolosi gli scogli rappresentati da Lazio, Torino e Napoli per pensare di arrivare alla vigilia del quinto turno con un classifica già smossa. Troppo inesperto il tecnico biellese per trovare in tempi rapidi il modo di sbandolare una matassa intricatissima. Troppo precario l'organico di una squadra sempre e comunque insoddisfacente per gli incontentabili di turno.

    Non sempre però le cassandre hanno ragione. A volte anche gli oracoli si sbagliano, venendo smentiti dai fatti. L'avvenimento che cambia il responso dei menagrami in questione si è palesato ieri sera sull'altare dell'Olimpico biancoceleste. Il Grifone, vittima designata agli dei del calcio, ha artigliato l'Aquila, modificando l'esito di un copione che molti davano già per scontato. La zampata della tigre di San Fernando ha lasciato il suo graffio indelebile sulla gara, regalando i primi tre punti ai rossoblù. Tre punti la cui importanza va ben al di là di quanto scritto in classifica.

    La vittoria di Roma serve principalmente al morale di un ambiente che rischiava di entrare prematuramente in depressione, dilapidando il tracimante entusiasmo di un'estate vissuta a mille. Serve a Gilardino per lavorare con meno pressione e più serenità. Serve ai giocatori per convincersi che in A c'è posto anche per loro. Serve a tutto il gruppo per avvicinarsi alle sfide con Torino e Napoli senza l'assillo di avere già l'acqua alla gola. Ma serve, soprattutto, per zittire le profezie di chi già stabilivano un avvio nefasto, preludio a un'annata di passione e sofferenze.

    Il cammino del Genoa è solo all'inizio e sarà inevitabilmente tortuoso. Illudersi che dopo il raid dell'Olimpico il percorso sia già in discesa sarebbe da pazzi. Ma camminare senza il gracchio sgradevole delle cassandre nelle orecchie è già un risultato importante che rende la strada più piacevole da percorrere. Almeno finché il prossimo scivolone o il prossimo tornante del calendario forniranno nuovi argomenti ai pessimisti di professione.


     

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