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Genoamania: tutti sul carro di Ekuban
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Fischiato e criticato per mesi, l'attaccante italo-ghanese del Genoa si è regalato un'inversione di tendenza in appena sette giorni. Prima confezionando l'assist per Gudmundsson contro la Juventus, che è valso un prezioso pareggio al Grifone, poi vedendosi restituito il favore dal collega islandese con il Sassuolo, nell'azione ha riportato i rossoblù alla vittoria esterna dopo tre mesi.
Un gol e un assist che hanno ribaltato il destino di questo giocatore a cui l'eccessiva e indiscutibile generosità finisce spesso per limitarne la lucidità. Attirandone l'ira dei tifosi. Soprattutto quando le cose per la squadra non fanno benissimo. Con Mateo Retegui desolatamente bloccato in infermeria, il compito di non farlo rimpiangere è toccato proprio ad Ekuban. Ma Caleb, che centravanti non è e forse è bene non solo ribadirlo ma anche sottolinearlo, quel ruolo non è stato in grado di sopportarlo. La sua storia, del resto, racconta che lui bomber non lo è mai stato. E probabilmente mai lo diventerà. Ma se il mister chiama, lui non può che rispondere. Provando a infischiarsene delle critiche.
Nel calcio però nessuna medicina è efficace quanto il gol. Specialmente se di mestiere fai l'attaccante. E nelle ultime due gare Ekuban lo zampino nelle reti rossoblù ce l'ha messo eccome. Inevitabile che ora il suo carro, fino a una settimana fa desolatamente deserto, sia stato preso d'assalto anche da coloro che lo snobbavano. Categoria in cui non entra di certo Alberto Gilardino, il mister che in lui ha sempre creduto, anche quanto la sua fiducia non pareva ben riposta.
Ma nel calcio, si sa, le certezze cambiano in fretta. A volte nel giro di appena sette giorni.