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  • Genoamania: Totti, Pellegri e il destino. Roma-Genoa è già nella storia

    Genoamania: Totti, Pellegri e il destino. Roma-Genoa è già nella storia

    • Marco Tripodi

    Tutto si può dire della stagione appena conclusa, tranne che i tifosi del Genoa si siano annoiati.

     

    Tra cessioni eccellenti, squalifiche più o meno esemplari, esoneri e richiami, cadute fragorose e vittorie esaltanti, contestazioni e polemiche, l'annata del Grifone è stata un continuo susseguirsi di eventi straordinari. O almeno che tali sarebbero nella stragrande maggioranza delle piazze d'Italia. Non qui però dove la follia è spesso ordinaria.

     

    ONORE A TOTTI - Anche a salvezza ormai acquisita e senza più l'assillo di dover chiedere qualcosa a questo burrascoso campionato, l'ultima gara dei rossoblù è stata comunque un evento eccezionale. Merito anche di un protagonista esterno, di un campione unico, congendatosi dalla sua città proprio davanti al Vecchio Balordo.

    In una stagione che nel bene e nel male ha visto partite che resteranno a lungo nella memoria dei tifosi rossoblù, il destino ha voluto che anche una gara all'apparenza insignificante diventasse in realtà una sfida da almanacco. Roma-Genoa verrà per sempre ricordata come l'ultima apparizione di Francesco Totti su un prato verde, almeno con la maglia giallorossa. La chiusura di un'epoca. Il tramonto di uno dei più grandi calciatori nella storia plurisecolare del nostro pallone.

    E a chi pensava che la squadra di Juric sarebbe stata una semplice invitata passiva, destinata a rimanere nell'ombra mentre il resto dello stadio partecipava all'ultimo ballo del Pupone, si è sbagliato di grosso. Il Genoa ha onorato fino in fondo il proprio impegno, facendo sudare molto più del previsto il comunque meritato secondo posto ai giallorossi e rischiando seriamente di rovinare il Totti-day. Il Grifone sceso in campo oggi ha riportato indietro di qualche mese le pagine del calendario. Una squadra con la mente finalmente libera da assilli e paure ha dimostrato che quanto di buono fatto fino a dicembre non era solo un'illusione d'autunno.

     

    NEL SEGNO DEL FATO - Chi crede nel destino non potrà poi non farsi suggestionare dal fatto che l'ultima gara di Totti si sia aperta nel segno di un ragazzo nato nel 2001, proprio nell'anno in cui il numero 10 romanista otteneva il più grande successo della sua carriera. Un gol, quello realizzato da Pietro Pellegri al 3', che punta ad aggiornare statistiche e record. Dopo aver eguagliato il primato di precocità di altro grande ex lupacchiotto, Amedeo Amadei, oggi il talento di Pegli è entrato di diritto nella storia del nostro calcio divenendo il terzo più giovane calciatore a far gol in Serie A, dietro oltre allo stesso Amadei anche ad un certo Gianni Rivera. Ma a dispetto di quanto pensano molti, Pellegri è anche il primo vero millennial ad esultare nel massimo campionato. Vero è che 24 ore prima di lui era già andato in gol lo juventino Moise Kean, ma il bianconero è nato nel 2000, ossia in quello che tutti gli storici considerano unanimamente come l'ultimo anno del secondo millennio, anziché, come si potrebbe erroneamente pensare, il primo del terzo. Aldilà delle dispute numeriche, quello che conta è che Pellegri sta mantenendo quelle promesse da predestinato che hanno contraddistinto la sua fin qui pur breve carriera. Se il crepuscolo di una stella di assoluta grandezza coinciderà con la nascita di una nuova star del pallone sarà il tempo a dirlo. Nel frattempo i tifosi rossoblu guardano al futuro con un meno di angoscia, sognando o magari solo illudendosi, di aver trovato il nuovo Pupone del calcio nazionale.

     

    GRAZIE FRANCE' - Aldilà del possibile passaggio di testimone, oggi il Genoa e Pellegri hanno onorato Totti nel miglior modo possibile per uno sportivo: facendogli sudare la vittoria. E allora, ciao Francè e grazie di tutto. Anche per averci invitato alla festa. E scusaci se abbiamo provato a rovinartela. Ma in fondo il Genoa ha solo contribuito a rendere ancora più magica questa serata. Conquistare un traguardo sul filo di lana ha senz'altro un altro sapore. E i tifosi rossoblu, anche a causa di questa balorda stagione, ne sanno qualcosa...

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