Genoamania:| Torneremo mai a sognare?
C'era una volta un gioco, semplice e immediato, in cui la palla scivolava su un prato verde mentre migliaia di persone allo stadio o davanti alle televisioni sognavano. C'era una volta l'emozione di vedere i propri colori accostati a ragazzi che ce l'avevano fatta, che con fatica, sudore e sacrificio erano riusciti a battere una concorrenza altissima arrivando là dove tutti avrebbero voluto essere. Il calcio è sempre stato una valvola di sfogo, un divertimento per tutta la famiglia, perché è inutile negarlo: nonostante tutti i problemi una domenica senza calcio per molti non è una domenica vera. Il nuovo scandalo scommesse, tuttavia, ha di nuovo tarpato le ali a tutti i sognatori del pallone. L'estate passerà ancora una volta tra processi, testimonianze e intercettazioni, in cui il marcio verrà fuori e colpirà a turno un po' tutti. E Genova la sua parte di guai la sta già passando.
Giocatori coinvolti e tifosi che, stando alle intercettazioni pubblicate oggi da tutti i giornali, invece di sognare come gli altri volevano prendersi un ruolo più grande. Volevano diventare protagonisti nel modo più sbagliato possibile. Il pugno di ferro come al solito è stato sventolato per un bel pezzo ma non è entrato nelle aule dei tribunali. Le sentenze di ieri sono, in pieno stile italiano, un bel colpo di spugna. Pene leggere e tutti a casa contenti. Il danno penale non è stato ritenuto molto alto, quello morale non è stato neanche preso in considerazione. Ora che il secondo filone dell'inchiesta tira in ballo nomi importanti, tutti virano sul garantismo: nessuno è colpevole fino a che la giustizia non lo riterrà tale. Concetto nobile ma difficilmente applicabile nella terra dei processi eterni e dei pugni di ferro che si trasformano in carezze. E dire che l'estate è forse il momento in cui tutti i tifosi sognano di più.
Il Genoa sul mercato è sempre stato protagonista assoluto: un via vai di giocatori unico tra giovani di belle speranze e nomi di grande spessore, pronto a tenere compagnia fino a quando il pallone non fosse tornato a rotolare. Il calciomercato è da sempre il momento in cui si discute e si sogna, perché il campo non può ancora dare i suoi responsi. Ora sarebbe bello parlare solamente di Destro e Immobile, giovani di belle speranze che il Genoa vorrebbe tenere, di Lodi che potrebbe essere il nuovo regista del film rossoblù, e di una difesa pronta ad essere puntellata dopo le figuracce dell'anno scorso. Il problema vero è che tra partite truccate, giocatori inguaiati, ricatti e tutto lo sporco di questo mondo, prima o poi passerà anche la voglia di sognare. Quel giorno il calciomercato non avrà più senso di esistere, così come tutto il calcio. La speranza è che i potenti decidano davvero di abbandonare il finto garantismo, utile solamente a salvare se stessi, e inizino ad aprire gli occhi usando tutti i loro poteri per pulire il calcio. Quel pallone che prima faceva sognare ora rotola in un mare di fango. Qualcuno lo salvi, per favore!