Cassani, Portanova, Manfredini, Pisano, Olivera, Matuzalem, Rigoni, Nadarevic, Floro Flores: se ci aggiungiamo Acerbi (ripreso dal Milan e girato subito al Chievo) fanno dieci acquisti. Insomma, schieriamo Frey in porta, e la squadra è fatta. Tutto in un mese, quello della rivoluzione annunciata. Un gennaio tumultuoso, in cui il Genoa cambia pelle e prova a rilanciarsi in vista di un finale di campionato da coltello tra i denti per raggiungere la salvezza.

Nadarevic a parte, il primo dato che balza agli occhi è che Preziosi ha puntato tutto sull'esperienza. A Genova sono approdati trentenni pronti a calarsi nella parte fin da subito perché da ora in poi non si può più sbagliare. Nel calcio italiano che punta sempre di più sui giovani, il Grifone va in controtendenza. Giusto così, perché un giovane oggi al Genoa non potrebbe giocare. Troppe pressioni, nessuno spazio per una crescita graduale e rischio altissimo di bruciarsi. Il caso Sampirisi insegna.

E poi ci sono i nomi, tutti importanti, tutti con un passato da protagonista in serie A, a cui vanno aggiunti i vari Kucka, Antonelli, Borriello e Granqvist, che fuori dal contesto rossoblù di quest'anno sono giocatori veri e non calciatori a corrente alternata. Il mercato ha dunque portato alternative importanti, ora toccherà a Ballardini mettere in pratica quello che si è impostato sulla carta. Fare in modo che tutti si mettano l'elmetto e vadano 'in guerra' senza paura, mettendo la propria esperienza al servizio di un Grifone che da un anno solare vola sempre più basso. 

Il bello inizia adesso, quindi. Il mercato ha riempito pagine e fatto versare tantissimo inchiostro, ma la parola, quella decisiva, toccherà al campo. I risultati dovranno essere immediati: se non si inizierà a correre subito l’incubo retrocessione diventerà realtà. La vita del nuovo Genoa comincia domenica contro la Lazio, battesimo di fuoco per chi non può più permettersi errori.