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    Genoamania, sconfitta pericolosa. Ora servono calma e gesso

    Genoamania, sconfitta pericolosa. Ora servono calma e gesso

    • Marco Tripodi
    Quando si perde una gara all'ultimo secondo di gioco il rammarico resta sempre molto difficile da smaltire. Soprattutto se poi nel corso dell'incontro non solo non avresti meritato di perdere ma con un pizzico di fortuna e di cinismo in più avresti addirittura potuto vincere.

    Ed invece quella Dea Bendata che con Benevento e Sassuolo era stata benevola nei confronti del Grifone proprio nei minuti finali, questa volta si è voltata dall'altra parte del campo assecondando i suoi avversari.

    Ma più che la sconfitta con il Milan, ciò che deve preoccupare in casa Genoa sono soprattutto i risultati provenienti dai campi delle dirette concorrenti. Con l'eccezione del Chievo, che però giocava la sfida fratricida con il Verona, tutte le pericolanti hanno fatto punti portando la quota salvezza rispetto i rossoblu ad appena 6 punti. Ciò significa che dopo qualche settimana di relativa tranquillità il Grifone ora deve tornare a guardarsi indietro.

    L'errore più grosso che i ragazzi di Ballardini potrebbero fare in questo frangente sarebbe quello di farsi prendere dalla frenesia. Il margine sulla terzultima è ancora ampio e il calendario è tutto sommato favorevole. Dopo l'impegno di domenica prossima a Napoli, il Genoa avrà quattro gare consecutive, derby compreso, da disputare al Ferraris. Di queste, tre saranno scontri diretti contro Cagliari, Spal e Crotone. Inoltre, una volta espletata la trasferta partenopea, il Genoa avrà già incontrato tutte le prime sei della graduatoria con la sola eccezione della Roma.

    Insomma, i presupposti per ottenere quella salvezza tranquilla tanto invocata rimangono invariati. A patto di continuare a giocare con la testa libera come è stato quasi sempre da quando il Balla è tornato al timone del Grifone.

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