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Genoamania: quota 25.000 un impegno più per la dirigenza che per i tifosi
Malgrado abbia un'esperienza relativamente recente nel mondo del pallone, Blazquez, e la 777 con lui, ne hanno a sufficienza per comprendere che nel calcio in generale, e a Genova in particolare, le promesse contano solo se sono mantenute. Altrimenti si rivelano dei boomerang. Armi a doppio taglio che i feriti non perderanno tempo di rivoltare a proprio favore. Ecco perché chiamare all'adunata il popolo rossoblù non è solo un modo per suscitare l'entusiasmo collettivo. Un facile esercizio di retorica in tempi di astinenza da pallone. Le parole del dirigente americano sono piuttosto un innalzamento dell'asticella. Una rivelazione su ciò che la società si propone di raggiungere e su quello che i tifosi devono attendersi. Un proclama pubblico a cui bisognerà però dare concreta applicazione.
La prima cartina di tornasole, riguardo a quanto esplicato da Blazquez, sarà ovviamente il mercato. Una sessione in cui il Genoa vorrà essere protagonista. L'avvicinamento a quella quota 25.000, che è al contempo un traguardo ambizioso e inedito per il club più antico d'Italia, passa inevitabilmente da una campagna-acquisti non faraonica ma importante. Un traguardo che, se raggiunto, proietterebbe davvero il Grifone nell'elité del calcio nazionale. Corroborando in questo modo anche le parole pronunciate di recente da un altro alto papavero rossoblù: il presidente Alberto Zangrillo. Uno che con le profezie ha già dimostrato di saperci fare soltanto un anno fa. Only one year.