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    Genoamania: quindici giorni da brivido

    Genoamania: quindici giorni da brivido

    • M.O.

    E alla fine sarà rivoluzione anche questa volta. La cessione di Manfredini è il primo campanello d’allarme di un mercato che doveva essere solo da spettatori e poco più e invece si sta rivelando l’ennesima rivoluzione di cui nessuno sentiva il bisogno. Le casse rossoblù non sono in piena forma, cedere un difensore di 34 anni per un milione di euro risparmiando 900 mila euro di ingaggio non è roba da poco, certo, ma se non verrà sostituito a dovere sarà una falla gigante di una difesa reduce da quattro gol a Roma. Manfredini è il simbolo della rivoluzione, così come lo era stato anni fa Biava, ceduto alla Lazio e primo segnale negativo dopo favola in cui il Genoa tornava in Europa grazie alla guida del duo Gasperini-Preziosi.

    Il problema dell’affare Manfredini è che non c’erano state avvisaglie, perchè la difesa sembrava dover essere l’unico reparto a non dover essere ritoccato se non per trovare un sostituto a Gamberini. Domenica contro l’Inter di Palacio e Milito, Gasperini potrà schierare un solo centrale di difesa puro, De Maio, a meno che Portanova non riesca nel miracoloso recupero. Al suo fianco Marchese a Antonini, due terzini adattati che se attaccati spesso vanno in affanno.

    Da qui parte il ragionamento, le casse hanno bisogno di ossigeno ma siamo sicuri che non si poteva prorogare la mini ricapitalizzazione a giugno quando ci sarebbe stato tanto tempo per acquistare un difensore centrale? Ci sono poi i casi Antonelli e Gilardino, per ora restano, ma doveva essere così anche per tutti i difensori. I prossimi giorni saranno da brividi, ci saranno delle entrate, De Ceglie e Motta sicuro e poi qualcos’altro. Insomma ai primi di gennaio si parlava di due pedine che dessero spessore alla rosa, principalmente per sostituire la pesante assenza di Kucka. Per ora è arrivato Cabral, approderanno due terzini ed è partito un difensore. Per l’ennesima volta c’è qualcosa che non va.

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