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    Genoamania, questo Radu farà strada

    Genoamania, questo Radu farà strada

    • Marco Tripodi
    Devo ammettere di essere stato per diversi mesi molto scettico sul reale valore di Ionut Radu. Forse perché condizionato da una valutazione che ritenevo eccessiva, alla luce dei 9 milioni spesi in estate dal Genoa per un giocatore con all'attivo appena una ventina di presenza nella bassa Serie B, a lungo sono rimasto diffidente nei suoi confronti. Il mio sospetto era che il suo ingaggio fosse frutto di una mera plusvalenza e non di un reale investimento sul valore tecnico del ragazzo. Se a questo aggiungiamo che il rumeno ha l'ingrato compito di sostituire un certo Mattia Perin alla luce del inevitabile raffronto con il predecessore il mio pregiudizio nei suoi confronti si accentuava ulteriormente.

    E invece a forza di ammirarlo ho iniziato ad apprezzarne le doti. Radu si sta dimostrando un ottimo portiere, assolutamente all'altezza della categoria, dotato di ottimo senso della posizione e di un istinto felino che spesso sa essere la vera fortuna per gli interpreti del suo ruolo. Ieri a Bologna ha però dimostrato di possedere un'altra grandissima qualità, quella che fa la differenza tra un buon giocatore e un potenziale campione:  il carattere.

    In un ruolo umorale e decisivo come il portiere saper reagire in maniera praticamente immediata agli errori è una cosa non comune. Resettare tutto, ricominciando nel giro di pochi minuti la propria partita come se nulla fosse successo, non curandosi di ciò che a causa tua recita il tabellone luminoso è un privilegio che pochi eletti possono vantare. Radu ieri, e non è la prima volta che gli succede, ha dimostrato di essere uno di questi ridando lustro e spessore alla propria partita con alcuni interventi al limite del possibile.

    Che il numero uno rossoblu abbia problemi nelle uscite è un dato evidente già da tempo. Ma a dispetto di molti colleghi il giovane Ionut ha un vantaggio, quello di sapere qual è il suo punto debole. E siccome conoscere le proprie debolezze è il passo più importante per migliorarsi, Radu ora sa in dove deve lavorare per diventare un fuoriclasse dei pali. A 21 anni del resto il tempo è tutto dalla sua.

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