Genoamania: Quanti colpevoli a Marassi!
A tutti coloro che pensavano bastasse inventare la tessera del tifoso, i tornelli, i filtraggi e i prefiltraggi, vanno i più sentiti ringraziamenti per l'ennesimo pomeriggio di follia. C'è chi, dopo l'inserimento di quelle speciali 'precauzioni', aveva deciso di levare da un giorno all'altro le forze dell'ordine dagli impianti, perché si sa, passare attraverso un recinto metallico o sottoscrivere una tessera fa diventare tutti più buoni. Dopo questa lungimirante intuizione qualcuno aveva addirittura avuto il coraggio di riempirsi la bocca di risultati fantascientifici, con percentuali di disordini dentro gli stadi ridotte all'osso. Se questi esimi signori per una volta si assumessero le proprie responsabilità, dovrebbero spiegare a chi ieri era nei distinti dello stadio 'Ferraris', ai bambini raccattapalle fatti fuggire negli spogliatoi e forse anche ai giocatori, umiliati e quasi costretti a togliersi la maglia, che cosa si è inceppato nella meravigliosa macchina che era il 'loro' calcio.
La favola della sicurezza negli stadi italiani è finalmente finita. Il racconto è stato interrotto in maniera brutale ma inevitabile. La verità che era sotto gli occhi di tutti, ma che come al solito non è stata presa in considerazione, è che quel centinaio di teste calde hanno preso possesso di Marassi nel pomeriggio di ieri. Avrebbero potuto farlo in ogni momento e in ogni stadio italiano, magari provocando conseguenze ancora più gravi. Con le forze dell'ordine forzatamente allontanate, questi cento indefinibili personaggi non hanno trovato nessuna opposizione e hanno dettato legge là dove la legge non esiste più. Tutto questo però non deve distrarre dai veri colpevoli di ieri.
A quei cento indefinibili personaggi che hanno bloccato quello che in tutto il mondo viene visto come un gioco, un divertimento e uno svago, va ricordato che il loro gesto non solo è stato vile ma anche incomprensibile, perché rimane il fatto che il Genoa ad oggi non è retrocesso. E' vero, il trend è negativo, la squadra non risponde agli stimoli ed è in evidente difficoltà, ma proprio loro avevano in settimana chiamato all'adunata i tifosi rossoblù per continuare a lottare. La lotta, per questi cento indefinibili personaggi, si è già conclusa e la sconfitta è stata ben più netta del 4-1 accusato da Marco Rossi e compagni in campo contro il Siena. Giocatori, tifosi e società possono ancora salvarsi: quei cento imbecilli sono invece già retrocessi con pieno merito.