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Genoamania: quando il verdetto del campo è inutile
Dopo una cavalcata straordinaria il Grifone si arrende alla burocrazia e tutti sentono forte l’odore della beffa. Gasperini lo ha ammesso ieri, il gruppo non ha mai pensato alle carte ma solo al campo così come i tifosi sempre vicini alla squadra con grande entusiasmo. Dopo lo stop interno contro il Chievo tutto sembrava perduto e invece il gruppo si è riunito e ha deciso di provarci fino all’ultimo ed è riuscito con una rimonta pazzesca a prendersi il sesto posto.
Merito di Gasperini, demiurgo infallibile di una squadra bella, spettacolare, incisiva e mai doma. Merito di Falque e dei suoi 13 gol, della sorpresa Pavoletti che ha preso al volo l’occasione degli infortuni degli altri e ora deve essere confermato. Merito di un gruppo di giocatori che visti anche gli scenari fuori dal campo avrebbe potuto mollare e invece è andato avanti dritto travolgendo tutti e mettendo a segno tanti punti quanti quelli degli extraterrestri juventini.
Rimane l’amaro in bocca perché nessuno più del Genoa di quest’anno ha meritato la qualificazione europea. Un’impresa resa inutile da ritardi burocratici e da quelle pendenze verso gli altri club che ora sono state saldate ma che alla Uefa non sono mai piaciute. La voglia di riprovarci è tanta ma l’anno prossimo tutto cambierà ancora perché il bilancio impone dei sacrifici importanti e trovare un nuovo Perotti e un nuovo Bertolacci sarà davvero difficile. La conferma di Gasperini, se dovesse arrivare, sarebbe la prima colonna portante di un progetto che se non altro potrà cibarsi della grande voglia di rivincita dei suoi protagonisti. Sperando che la qualità non cali a tal punto da rendere questo vantaggio troppo piccolo rispetto agli altri contendenti.