Redazione Calciomercato
Genoamania: poteva andare meglio. Ma anche molto peggio
Ci sono partite che nascono male e il più delle volte finiscono peggio. Con una sconfitta preannunciata dagli eventi che l’hanno precorsa.
Quella di ieri a Cagliari per il Genoa è stata proprio una di queste partite. Nata male, malissimo, con l’infermeria ad accogliere molti titolari, il campo ad ospitare diversi acciaccati e un volo verso la Sardegna che ha rischiato di trasformarsi in un’odissea. Elementi che se sommati al fatto di dover affrontare una delle trasferte più insidiose della stagione, oltretutto al cospetto di una squadra in crescita dopo mesi di difficoltà, sembravano dover declinare verso il più scontato degli epiloghi.
E invece per una volta le cose sono andate diversamente. Malgrado tutte le difficoltà, il Grifone è tornato dall’isola con la pelle intatta. Soffrendo, certo. Non giocando un buon calcio, è vero. Ma comunque incassando un pareggio tutto sommato meritato ed importante. Anzi, a conti fatti Criscito e compagni possono addirittura rammaricarsi per quel gol (che sarebbe stato pazzesco) soltanto sfiorato da Sabelli nel finale. Ma va bene così. Anche se le inseguitrici (Bari e Sudtirol nello specifico) si avvicinano pericolosamente e chi sta davanti (Frosinone) continua invece la propria marcia trionfale apparendo giornata dopo giornata una chimera sempre più inafferabile per le rivali.
Il punto di Cagliari è un punto d’oro per il Genoa. Lo è perché ottenuto contro una potenziale diretta concorrente alla promozione diretta, rassegnata anche per via del pareggio di ieri ad abbandonare probabilmente del tutto qualsiasi speranza di evitare i playoff. Lo è soprattutto per tutte le circostanze che l’hanno preceduto. E che il più delle volte portano in dote soltanto un pugno di mosche. In Sardegna il Grifone ha saltato l’ostacolo senza inciamparsi. Rallentando la propria corsa ma non fermandola. E viste le premesse è forse il massimo che si potesse ottenere. Perché le partite che nascono male spesso finiscono peggio.