Passo indietro, anzi doppio passo indietro per il Grifone post derby. La stracittadina aveva rincuorato tutti, poi lo stop con Livorno e Udinese e di nuovo pioggia di critiche. Meritate, almeno a metà, perché a Marassi non ci fosse stato Bardi forse il colpo di coda avrebbe regalato maggiore serenità ma a Udine davvero si è visto poco. Serve più coraggio, lo chiede la dirigenza a Liverani che da qui alla fine sarà sempre sotto esame. Lo chiedono i tifosi che si aspettano  un Grifone capace di pungere, lo chiedono i giocatori soprattutto quelli più rappresentativi.

Serve maggiore coraggio e Liverani inizia a lavorarci. La fase difensiva, povera nelle prime due uscite stagionali, è stata sistemata, ora è il momento di osare di più. Il tecnico lo chiede ai suoi giocatori per salvare la panchina sempre in bilico. E gli stessi giocatori son pronti a recepire il messaggio perché come si è visto a Udine senza attaccare alla fine l’episodio può spezzare la gambe e rovinare i progetti della settimana. Il primo a voler beneficiare dell’inversione di tendenza è Alberto Gilardino. Stare là davanti tutto solo a fare a spallate con gli avversari non è ma facile, figuriamoci se poi non ti arriva neanche un pallone per provare a fare il tuo lavoro: il bomber. Lui sogna il mondiale e sa che lo score per un attaccante è fondamentale: in breve se non fa gol il posto in aereo per il Brasile potrebbe essere occupato da altri.

Più gioco significherebbe correre un po’ meno anche in mezzo al campo.  Un lavoro che spesso toglie fiato e quindi idee al regista Lodi. Dopo il derby per lui la vita è diventata più difficile. Corre troppo e la vista si annebbia, problema suo e di tutti perché senza la sua regia il Grifone non può imbastire la manovra.  Più coraggio vorrebbe dire maggiori chance per chi ha talento e tecnica. Feftatzidis, Stoian e Centurion aspettano ancora la loro occasione ma se lo spirito sarà quello visto a Udine lo spazio per loro sarà nullo.

Bisogna cambiare e Liverani ci sta lavorando, una squadra più offensiva crea maggiore entusiasmo anche tra la gente che continua a non essere convinta del tecnico. Sabato arriva il Napoli, conterà il cuore, poi però dovrà arrivare un nuovo Genoa, altrimenti a rimetterci saranno tutti.