E' il solito mercato, in casa Genoa. Il presidente Preziosi come ogni anno coglie l'opportunità e porta a Genova ciò che in teoria serve alla squadra per migliorarsi, e quest'anno, almeno sulla carta, ha azzeccato tutte le sue scelte. Serviva un bomber ed è arrivato Alberto Gilardino. Operazione dal grande spessore non solo tecnico ma soprattutto economico. Preziosi non si è fatto prendere dal panico quest'estate quando la Fiorentina  pretendeva 14 milioni, ha preferito aspettare, e appena prima di Capodanno ha chiuso per la metà della cifra. Questo sì che è fiuto per gli affari.

Gilardino primo obiettivo, centrocampo da rimpolpare - come da indicazioni di tecnico e addetti ai lavori -: ecco la seconda fase della crescita rossoblù. Tanti nomi da far girare sui giornali, ma un unico obiettivo reale: Davide Biondini. Accordo trovato con il giocatore fin da subito, però si sarebbe dovuto aspettare fino a giugno. Troppo tempo, e allora via all'accelerata, accordo trovato con Cellino con il 'rosso' già a Pegli e pronto a scendere in campo domenica. Preziosi fa due su due, e non ha intenzione di fermarsi.

Marino ha bisogno di un'ala di attacco, e il Joker pensa ad un ritorno. Sculli si è offerto, con la Lazio manca ancora l'accordo sulla pedina da scambiare per riportarlo sotto la Lanterna, la volontà di tutti però c'è e il 'pibe di Locri' presto tornerà a casa. Se qualcosa dovesse andare storto - difficile a dire il vero - c'è un altro cavallo di ritorno che stuzzica e non poco le fantasie: Stephan El Shaarawy. Il faraone a Milano non gioca, chiede spazio, e Preziosi è pronto, anche grazie agli ottimi rapporti con Galliani, a concederglielo. Insomma, il mercato ha portato o porterà tutto quello di cui c'era bisogno.

Ora tocca a Marino trovare il bandolo della matassa. Il tecnico avrà le sue difficoltà a cambiare mentalità ad una squadra che dopo la parentesi del difensivista Malesani ora deve iniziare ad imporre il suo gioco con velocità e tecnica. I ritorni di Palacio e Veloso daranno sicuramente una mano. Al mercato dovranno dunque seguire i fatti in campo. I tifosi ieri lo hanno fatto notare con una pacifica incursione negli spogliatoi di Pegli: basta con le figuracce in stile Napoli e Cagliari, ora bisogna andare in campo da Grifoni, altrimenti un altro anno sarà stato buttato via.