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    Genoamania: Mancini e i veri motivi del suo sfogo

    Genoamania: Mancini e i veri motivi del suo sfogo

    • Marco Tripodi
    Ci sono volte in cui uno dovrebbe capire quando è il momento di mordersi la lingua anziché parlare a sproposito.

    È il caso, ad esempio, della recente uscita dialettica di Gianluca Mancini. Intervistato da un quotidiano bergamasco a proposito della gara di domani contro la Sampdoria, il difensore dell'Atalanta ha pensato bene di approfittare dell'occasione per spalare fango sul Genoa.

    Senza troppi giri di parole il centrale toscano ha candidamente dichiarato di non avere un bel ricordo della sua ultima apparizione sul prato di Marassi. E non tanto per le tre sberle incassate dal Grifone quanto, a suo dire, per gli innumerevoli calci di cui sono stati fatti oggetto lui e i suoi compagni dai colleghi rossoblù. Secondo la visione di Mancini quindi la gara del 22 dicembre scorso fu più simile ad una corrida che non ad un incontro di pallone e la responsabilità di ciò sarebbe da imputare esclusivamente a Criscito e compagni.

    Ricordo bene quella gara e ricordo come in effetti il clima di quella sfida fu piuttosto duro. Da ambo le parti. Se il Genoa ha picchiato, l'Atalanta non è stata da meno. E il taccuino dell'arbitro, nel quale compaiono ben due espulsi tra le fila dei nerazzurri, sta lì a dimostrarlo. Tuttavia se quella sfida passerà alla storia anche solo di questo campionato non è certo per il suo alto tasso di violenza, il cui livello è rimasto nella media di una qualsiasi gara della nostra Serie A. Invece dal racconto fatto da Mancini sembra quasi che in campo si sia assistito ad una mattanza a senso unico, le cui vittime predestinate erano i giocatori di Gasperini. Cosa ovviamente lontanissima dalla realtà.

    Ciò che poi fa sorridere è il fatto che questa critica arrivi da un giocatore che da sempre dice di avere come modello di riferimento Marco Materazzi, uno che sul campo ha vinto tutto ma che di certo non viene ricordato per i suoi gesti di nobile sportività. Come può uno che ha come idolo un giocatore famoso per il suo temperamento e la sua garra, lamentarsi di un atteggiamento troppo duro da parte degli avversari?

    Vien da pensare che forse ciò che realmente ha fatto male al giovane difensore atalantino non sono i calci presi dai Genoa quanto i tre schiaffoni rimediati come regalo di Natale in quel di Marassi...

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