La decisione è stata chiara e non fa una piega: nessun premio salvezza ai giocatori del Genoa. Delle tante decisioni prese dal presidente Preziosi nell'ultimo anno, questa sembra essere una delle poche giuste. Il Joker già l'anno scorso aveva allontanato il bonus per il traguardo da raggiungere, incitando i giocatori a dare il massimo non per i soldi ma per onorare e rispettare la maglia che portavano. E bravo presidente! Questa volta bisogna proprio dirlo, perché la salvezza per i giocatori che in questo momento sono a Genova dovrebbe essere obiettivo minimo, da raggiungere, tra l'altro, molto in fretta per guadagnarsi la riconferma.

Parliamoci chiaro: la rosa rossoblù non ha nulla a che vedere con quelle di Siena e Palermo. Una squadra con Frey in porta, una difesa che conta ogni domenica oltre cinquecento presenze in serie A, un centrocampo che può vantare tra le sue file l'azzurro Antonelli, il nazionale Kucka e un metronomo del valore di Matuzalem, e in attacco gente del calibro di Borriello e Immobile, non può andare in serie B. I soldi non devono entrarci nulla: a questo Grifone, ben gestito e allenato da Ballardini, serve solo un po' di amor proprio per evitare il baratro della serie B.

Contro il Siena è stato sprecato un match ball fondamentale, ma l'importante era non perdere per mantenere il punto di vantaggio. Niente paura se domenica al termine di Napoli-Genoa il Grifone ripiomberà in zona retrocessione: il calendario rossoblù è molto più agevole di quello delle altre concorrenti. Ballardini sa come salvare la sua squadra, lo ha già fatto in passato e senza nessun premio salvezza. Così sarà anche quest'anno. Se contassero solo i soldi, del resto, Zamparini con premio raddoppiato non direbbe che il suo Palermo ha il 70% di possibilità di scendere di categoria.