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    Genoamania, le seconde linee che non si scansano

    Genoamania, le seconde linee che non si scansano

    • Marco Tripodi
    L'Olimpico giallorosso si conferma un tabù per il Genoa. Nella tana dei lupi arriva la settima sconfitta stagionale per la banda di Ballardini ma la caduta questa volta è senza conseguenze.

    Il margine di sicurezza sulla zona rossa resta altissimo, sia in termini di punti che per la presenza di un nutrito gruppo di avversarie a far da cuscinetto tra sé e la terz'ultima posizione.

    Nonostante la sconfitta quindi e una matematica che ancora non dà soddisfazione (ma potrebbe farlo già lunedì sera dopo la gara col Verona), il tecnico rossoblu ha diversi motivi per sorridere. A cominciare dalla prova offerta dai suoi ragazzi, molti dei quali poco utilizzati fin qui. La scelta o la necessità di affidarsi a diverse seconde linee non ha portato punti ma ha dato risposte importanti ad un ambiente che non intende rassegnarsi a fare da comparsa in questo finale di stagione.

    Di fronte ad uno degli attacchi più prolifici d'Italia e ad una squadra con motivazioni ben più alte delle sue, il Genoa-bis ha comunque fatto la sua gara, rischiando addirittura di raggiungere un pareggio che pur al netto delle buone occasioni sprecate dai giallorossi non sarebbe stato del tutto ingiusto.

    Ieri sera Ballardini ha quindi capito, se ancora ce ne fosse bisogno, che il gruppo non solo è con lui con le parole, ma lo è anche negli atteggiamenti e nel modo di scendere in campo. Qui, a differenza che altrove, non si scansa nessuno. E anche questo in fondo è un messaggio da recapitare a chi non si è ancora convinto che continuare a puntare su Ballardini sia la scelta migliore da fare.

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