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    Genoamania: la voglia c'è. Il resto manca

    Genoamania: la voglia c'è. Il resto manca

    • Marco Tripodi
    Le risposte sono arrivate. Ma, purtroppo per il Genoa, non sono quelle che ci si attendeva. 

    Anzi, dalla trasferta di Brescia sono giunte soprattutto conferme rispetto a quanto già visto quattro giorni prima con il Parma. La principale è che il Grifone del post-covid è una squadra lontanissima da quella vista all'opera prima della sosta. Una macchina il cui motore girava a pieni ritmi e i cui ingranaggi sembravano funzionare in maniera perfetta tra loro. La lunga inattività sembra ora aver inceppato i meccanismi rossoblù, facendo emergere antichi difetti che si pensano risolti. La sfida del Rigamonti ha messo in luce soprattutto le carenze difensive e le difficoltà realizzative di una formazione che in due sfide con squadre tutt'altro che irresistibili ha subito la bellezza di sei reti mettendone a referto l'esatta metà, peraltro tutte su rigore. 

    DIFESA INCERTA - Malgrado la presenza in organico di difensori esperti e dal valore medio certamente più alto rispetto a quello delle sue competitrici, il Genoa non ha mai avuto in questa stagione un reparto arretrato propriamente stagno. Anche con l'avvento di Nicola, nonostante un evidente miglioramento, la porta rossoblù è rimasta intonsa soltanto in due occasioni, contro Bologna e Cagliari. Ora però la situazione nel reparto arretrato è peggiorata sensibilmente. E non è solo una questione di singoli interpreti. A mancare, nelle ultime due uscite, sono sembrati essere soprattutto quelli automatismi che avevano fatto la fortuna del Genoa a cavallo tra gennaio e marzo e un'attenzione collettiva indispensabile a certi livelli.

    ATTACCO SPENTO - Se la difesa fa preoccupare, l'attacco non consola. Avere a disposizione sei attaccanti tutti potenziali titolari non sembra portare alcun beneficio all'incisività dei rossoblù. Dal rientro in campo il Grifone è stata l'unica squadra di Serie A a non segnare neppure un gol su azione e non è certo una questione di sfortuna se le punte di Nicola faticano ad inquadrare la porta avversaria. Ma anche questo è un problema antico, come dimostra il fatto che il miglior cannoniere stagionale sia Mimmo Criscito, ossia un difensore. Salvarsi senza segnare e subendo regolarmente gol diventa impossibile. 

    VOGLIA DI NON MOLLARE - In mezzo a tante ombre emerge per fortuna, anche una piccola luce di speranza che deriva dalla voglia del Grifone di non scoraggiarsi di fronte alle avversità. Ieri, nonostante il doppio svantaggio subito praticamente nei primi ed unici tiri degli avversari, la squadra ha cercato di raddrizzare la barra. Anche se, per onor del vero, senza il gentile regalo del signor Irrati a fine primo tempo riuscire nell'impresa sarebbe stato molto più arduo. L'augurio è che sia solo questione di tempo e che la ruggine accumulata nel lockdown venga prima o poi smaltita. Bisogna però fare in fretta perchè di tempo non ce n'è molto e il calendario non aspetta e non aiuta.

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