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    Genoamania: la missione (im)possibile dei rossoblù

    Genoamania: la missione (im)possibile dei rossoblù

    • Marco Tripodi
    Vincere per continuare a sperare, non farlo e arrendersi al ritorno di Serie B 15 anni dopo averla salutata.

    Per il Genoa non sembrano esserci alternative. La trasferta di domenica in casa del Napoli non lascia spazio a calcoli. Tornare dal Maradona con tre punti in tasca sarà l'unica cosa che conterà. A meno di non confidare in improbabili aiuti provenienti da altri campi che potrebbero allungare la speranza rossoblù assottigliandone però lo spessore.

    È una vera e propria impresa ai limiti del possibile dunque quella che attende Criscito e compagni in terra campana. Anche perché i dati statistici non sembrano essere molto incoraggianti. L'unico successo esterno di questa stagione il Grifone lo ha ottenuto a Cagliari lo scorso 12 settembre all'alba di un torneo che nessuno si sarebbe quel giorno immaginato così tormentato. Da allora sono trascorsi otto mesi pieni e le gioie lontano dal Ferraris sono diventate una chimera. Nonché in casa, per la verità, le cose siano andate molto meglio...

    Altri numeri a sfavore del Grifone sono quelli relativi ai gol segnati. Con 26 reti in 36 gare i rossoblù vantano il peggior attacco della Serie A. Nelle ultime 24 uscite, inoltre, il Genoa è riuscito a segnare almeno due gol a partita soltanto in un'occasione, venerdì scorso contro la Juve. Non certo il migliore dei segnali per chi parte con l'obbligo di siglare un gol più dell'avversario.

    L'ultimo dato negativo riguarda infine la storia. Il Genoa non vince a Napoli da tredici anni. L'ultima volta accade infatti nel 2009. Da allora tanti schiaffi e qualche punticino per i rossoblù nell'ex San Paolo.

    Tutto, o quasi, sembra insomma remare contro il Genoa che nei fatti non potrà neppure contare sull'eventualità di trovarsi di fronte un Napoli demotivato poiché ormai privo di obiettivi concreti da raggiungere. A stimolare i partenopei ci penserà un pubblico che accorrerà in massa per salutare il prossimo ex capitano Lorenzo Insigne, giunto all'ultima esibizione casalinga in maglia azzurra, e che di assistere ad altre figuracce dopo le molte già incassate in questa stagione, non ne avrà alcuna voglia.

    Ma se c'è una cosa che il calcio ci insegna tutte le settimane è che nulla su quel rettangolo verde è scontato. E che ciò che anche la più impossibile delle missioni a volte diventa reale.

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