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  • Genoamania:| La metamorfosi rossoblù

    Genoamania:| La metamorfosi rossoblù

    In quattro giorni è cambiato tutto. Il Genoa lezioso, senza idee e poco concreto che ha pareggiato contro il Lecce in casa, è svanito nel nulla, lasciando il posto ad un nuovo Grifone. Proprio quando il calendario imponeva una ripida salita, il Grifone ha iniziato a pedalare a più non posso racimolando punti che danno morale e fiducia. Pareggio con la Juve e vittoria con la Roma, in attesa di Fiorentina e Inter. Malesani, spinto dalla fiducia del presidente Preziosi, ha voluto strigliare i suoi. Ha inculcato quella mentalità guerriera che prima sembrava essersi persa. Correre, lottare, soffrire: questo doveva fare il Genoa se voleva tornare a vincere. Così è stato con la Juventus, così è stato con la Roma, e a Firenze si va per la conferma.

    Mercoledì contro i giallorossi è arrivata una vittoria 'old style'. Tutti dietro ad aspettare, attenzione e tenacia in fase difensiva, esuberanza atletica e velocità in attacco. Mentre gli uomini di Luis Enrique attaccavano alla spagnola, con un fraseggio quasi esagerato, i ragazzi di Malesani attendevano il momento buono. Il gol di Jankovic ha convinto tutti che un po' di catenaccio non poteva fare male.  E allora tutti in difesa a guardare il bel calcio romanista senza però rischiare fino al gol di Borini. Lì sembrava che il Grifone dovesse sciogliersi, pronto a farsi travolgere proprio come era successo a Verona contro il Chievo. Così non è successo, perché la metamorfosi voluta da Malesani si è impadronita del gruppo: tutti hanno continuato a correre andando a cercare l'occasione buona per colpire. Il resto è storia: il tocco di Kucka, e Marassi che esplode all'ultimo secondo.

    Il Genoa è cambiato. Malesani ha imposto le sue scelte con forza e tenacia: il modulo non si cambia, i giocatori sì. Fuori Kucka, pressato dall'ambiente e in un momento di calo, dentro i giovani Merkel e Seymour. Lo slovacco in panchina ha saputo ricaricare le pile e dopo l'assist a Caracciolo a Torino ha firmato il gol più importante, quello che oltre a dare i tre punti ha siglato la pace con i tifosi. La fiducia del presidente ha dato a Malesani la possibilità di fare delle scelte, magari rischiose, ma 'sue'. Il segreto della metamorfosi del Grifone è stato proprio questo. Domenica si va a Firenze per la conferma che tutto questo non può durare solo due giornate, perché al di là del risultato il Genoa è una squadra in forte crescita. Se non lo confermerà contro la Fiorentina, non sarà un dramma: anzi, forse sarà una spinta in più per rendere questa squadra ancora più forte.

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