Il momento dei regali e della sportività è finito: domenica c'è il derby numero 104, che potrebbe rivelarsi il più bello per i tifosi rossoblù. Le vittorie contro Brescia e Lecce avevano fatto storcere il naso a tanti in nome di quel 'mandiamoli in B' che campeggiava in Gradinata Nord. La società e la squadra hanno preferito giocarsi le proprie sfide senza guardare altrove, mettendo in primo piano la correttezza anche se così facendo avrebbero aiutato l'altra squadra di Genova. A guardare bene, del resto, quei sei punti sono stati fondamentali per salvarsi con ampio margine, regalando tranquillità al gruppo in vista della 'partita dell'anno', per dirla con le parole del presidente Enrico Preziosi.

Domenica a Marassi i rossoblù avranno il match ball di questa strana sfida a distanza, perché in realtà le vittorie contro Lecce e Brescia non hanno dato poi grande vantaggio in termini di classifica ai 'cugini'. Non c'è nessuno motivo per cui ai giocatori dovrebbe venire il 'braccino', termine tennistico per cui diventa difficile chiudere una partita quando ormai la si ha in pungo. La grande superiorità che il Genoa può vantare alla vigilia di questa stracittadina potrebbe trasformarsi in un boomerang, ma l'invasione di Pegli di oggi, e lo stadio pieno di domenica, dovrebbero scongiurarlo. La tavola è quindi imbandita: troppo ghiotta e quasi irripetibile l'occasione di fare una sgambetto del genere ai 'cugini', che fino a qualche mese fa conquistavano il quarto posto in campionato.

Neanche il tifoso più appassionato e ottimista avrebbe potuto sognare qualcosa di meglio per il derby numero 104 della storia di Genova. La richiesta a Marco Rossi (per lui buone notizie, potrebbe esserci) e compagni è semplice ed è stata sintetizzata alla perfezione nello striscione esposto ieri pomeriggio a Pegli: 'Li vogliamo in B'. Non sarà quindi il solito derby. Non si giocherà solamente per il predominio di una città: domenica il Grifone avrà la possibilità di scagliare nel baratro i  blucerchiati. Per questo i giocatori in campo dovranno mettere il coltello tra i denti e partire all'assalto della Sampdoria senza nessuna remora. Lo sport è questo: per ogni tifoso che festeggia, ce n'è uno che piange. Con buona pace di chi reclama a gran voce la solidarietà in famiglia...