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Genoamania: l'andamento lento questa volta non spaventa Ballardini. Esonero lontano
PRECEDENTI NEFASTI - In altri tempi un simile ruolino di marcia sarebbe bastato per vedere il tecnico salutare tutti e dirigersi verso altri lidi. D’altronde se Enrico Preziosi detiene il record di allenatori esonerati nella storia del nostro calcio un motivo ci deve pur essere. E quel motivo non può certo far stare troppo sereno l’attuale inquilino della panchina rossoblù, il quale peraltro vanta da sempre rapporti non esattamente idilliaci con il proprio datore di lavoro. Come dimostrano i tre commiati ricevuti in passato anche in occasioni molto bene burrascose dell’attuale.
UN'ALTRA STORIA - Questa volta però le cose sembrano poter andare diversamente. A giocare a favore di Ballardini ci sono infatti diversi elementi. Primo fra tutti un calendario fin qui tutt’altro che semplice. Nelle prime quattro giornate il Grifone si è infatti scontrato con due pretendenti al titolo (Inter e Napoli) e con la formazione forse più in forma del momento, la Fiorentina. Tre sfide proibitive dalle quali, se si esclude quella del Meazza, il Genoa è comunque uscito sconfitto soltanto di misura. Nel mezzo è inoltre arrivata la sempre complicata trasferta di Cagliari, appuntamento che ha fruttato gli unici punti della classifica rossoblù.
Altra attenuante di non poco conto per Ballardini è stata l’aver potuto lavorare con la rosa definita soltanto a mercato concluso, vista la solita rivoluzione attuata in estate. Appena venti giorni, peraltro inframezzati dalla pausa per le nazionali che ha portato lontano dal Signorini ben sette elementi.
Anche i tanti impegni ravvicinati, con i rossoblù attesi tra domani e sabato dalle sfide con Bologna e Verona, non sembrano favorire un colpo di spugna nei piani tattici del club. A patto che contro felsinei e scaligeri si registri un’inversione di rotta, almeno a livello di risultati.
ALLEATI AMERICANI - Quarto e ultimo aspetto che contribuisce a rendere salda la posizione del ravennate è la situazione societaria. La svolta epocale del cambio di proprietà è ormai alle porte, con la chiusura della trattativa che dovrebbe concretizzarsi in meno di un mese. Una situazione che di certo non favorisce stravolgimenti tecnici, dal momento che sostituire un allenatore alla vigilia di un passaggio di mani così importante non sembra una mossa molto realistica. Qualora Preziosi dovesse infatti decidere di cacciare Ballardini dovrebbe quanto meno confrontarsi con i probabili prossimi proprietari del club, rischiando di andare incontro ad evitabili frizioni visto lo stato avanzatissimo dell’operazione.