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    Genoamania: il leone è tornato a correre. Ma la gazzella sonnecchia

    Genoamania: il leone è tornato a correre. Ma la gazzella sonnecchia

    • Marco Tripodi
    Forse non era un match point, come sosteneva Davide Ballardini. Probabilmente era più un set ball. Di certo la mancata vittoria del Genoa con il Benevento rappresenta un'occasione persa per mettere una seria ipoteca sulla salvezza e garantirsi per una volta un finale di stagione sereno.

    Un'opportunità non sfruttata che come tale rischia di rimescolare in maniera pericolosa le carte nella corsa per non retrocedere. Anche perché il Cagliari, in letargo fino a quattro giorni fa, adesso sta facendo come il famoso leone della savana mettendosi a correre subito dopo il risveglio. E per mettersi al sicuro le gazzelle che gli stanno davanti non possono che fare altrettanto. A cominciare dal Genoa, la cui involuzione, almeno a livello di risultati, è testimoniata dai numeri. Delle ultime undici gare la squadra di Ballardini ne ha vinta soltanto una, quella in rimonta in casa del Parma, altra coinquilina dei piani bassi. I tre punti a Marassi mancano inoltre da due mesi e mezzo, lasso di tempo nel quale, ad onor del vero, il Grifo ha comunque mantenuto la propria imbattibilità interna che dura ormai da oltre un girone. Un record storico per il club più antico d'Italia. Ma a conti fatti anche una medaglia meno lucente di quanto possa sembrare, dal momento che i giochi malgrado tutto sono ancora aperti.

    Il calendario, per fortuna, sembra venire incontro ai rossoblù, che già dopodomani avranno a disposizione un'altra palla per aggiudicarsi la partita stagionale. Derby o no la gara con lo Spezia mette in palio qualcosa di ben più concreto del pur importante prestigio regionale. Non sfruttare neppure questa opportunità vorrebbe dire complicarsi terribilmente la vita. Anche perché ad attendere il Grifone nei successivi turni ci saranno gare tutt'altro che semplici.

    Il braccino evidenziato dal tennista rossoblù nell'ultimo bimestre deve dunque essere riposto quanto prima nell'armadietto, lasciando spazio ad una fame agonistica che permetta di chiudere definitivamente la partita. Senza lasciare ulteriori speranze ai leoni o alle gazzelle di turno.

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