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Genoamania: il cuore oltre l’ostacolo
La sfida contro il Torino sembrava la copia identica di quella di Empoli. La squadra gioca male, è frettolosa e poco precisa in più regala spazi agli avversari. Il primo gol di Laxalt è stata un’illusione spezzata in meno di dieci minuti dagli uomini di Ventura che sembravano in pieno possesso della sfida. Poi l’intervallo in cui Gasperini è stato maestro di tattica e psicologia. Difesa a quattro e strigliata sonora in modo da cambiare anche l’atteggiamento in campo dei suoi.
Nella ripresa è il Genoa a fare la partita come era successo a Udine, uniche due occasioni in cui sono arrivati punti lontano da Marassi. Possesso palla, accelerazioni e brividi: questo il menù che diventa prelibato grazie alla rete da centravanti vero di Pavoletti. Poi arrivano gli ultimi minuti con Tachtsidis sfortunato e ancora Laxalt a chiudere la sfida infinita. Orgoglio e gioco, il Genoa formato casalingo ha iniziato a farsi vedere anche in trasferta. Notizia più che positiva per provare a raggiungere una posizione di classifica migliore.
Ora sotto con il Napoli. La squadra di Sarri è un rullo compressore ma questo Genoa senza svarioni difensivi può mettergli i bastoni tra le ruote. Marassi sarà l’arma in più, sperando che vengano recuperati alcune elementi fondamentali come De Maio e Burdisso, altrimenti la montagna sarà ancora più dura da scalare.