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Genoamania: God bless Genoa
Ciò che è certo è che la nomina di Alexander Blessin a nuovo tecnico del Genoa è l'ennesimo colpo a sorpresa di una dirigenza che sembra divertirsi un mondo nello smentire i pronostici di cronisti e addetti ai lavori. Un'ulteriore mossa ad effetto del Grifone a stelle e strisce. Un colpo che ancora una volta nessuno aveva previsto. Così come nessuno o quasi fino a ieri sera aveva sentito parlare di questo misconosciuto ma promettente allenatore tedesco.
La 777 Partners dimostra quindi nuovamente la propria propensione all'azzardo, come già aveva fatto in questi pochi mesi quando si è trattato di scegliere allenatori, dirigenti e giocatori. Anche se l'impressione, questa volta, è che più che per convinzione la decisione di puntare su Blessin sia stata dettata principalmente dalla necessità e dalla mancanza di alternative. Esistono però altre chiavi di lettura per questa scelta. Ad esempio vedere in essa la volontà di cominciare un percorso di ricostruzione che non escluda la tanto temuta retrocessione in Serie B ma che anzi proprio da essa abbia il suo punto di partenza. Certo, i rischi e le perplessità non mancano. A cominciare dal curriculum di un tecnico che vanta appena un anno e mezzo di esperienza nel calcio professionistico, per di più in un torneo come quello belga che definire di seconda fascia è assai generoso. Senza considerare la totale mancanza di conoscenza del nostro calcio e della nostra lingua da parte del diretto interessato. Aspetti tutt'altro che marginali per chi si trova ad operare in emergenza.
Volendo trascendere nel mistico si potrebbe però dire che con un nome così Blessin è esattamente ciò che serve al Genoa in questo momento: una benedizione. Perché per uscire da questa situazione il Grifone non può fare a meno di uno sguardo benevolo da parte di chi tutto muove. E chissà che non possa funzionare.