Genoamania:| Giovane è bello, a patto che...
Bertolacci, Tomovic, Immobile, Merkel, Piscitella, Velazquez. Il Genoa dei giovani inizia a decollare, plasmato da De Canio, che vorrebbe dare un'impronta duratura nel tempo ad un Grifo troppo spesso rivoluzionato. L'idea di gioco non può bastare, un progetto che possa svilupparsi di anno in anno ha bisogno di giocatori pronti a rimanere a Genova per più di una stagione, oltre che di un presidente che questi giovani non li venda al primo offerente. E' vero, non è facile respingere offerte milionarie per ragazzi appena ventenni, ci vuole forza nel resistere alla tentazione di cedere alle lusinghe del mercato, ma se si parla di progetto qualche colonna portante bisogna pur trovarla. Per ora lo è sempre e solo stato Marco Rossi, carattere e corsa da vendere, ma il numero 7 non è eterno, e allora per creare un marchio di fabbrica Genoa non resta che crescere altri Marco Rossi in casa.
De Canio ci sta provando: ha voluto il ritorno di Tomovic, così come ha chiesto in tutte le maniere Bertolacci, suoi allievi a Lecce. Ha voluto puntare su Immobile ben sapendo che in squadra c'è un certo Gilardino, e proverà a convincere Preziosi e Lo Monaco a non cedere il gioiellino Merkel. La fame dei ragazzi è la stessa di quella del tecnico, che non ha più intenzione di giocarsi le proprie carte anno dopo anno, con obiettivi limitati ad una stagione. Vuole essere l'allenatore del Genoa per molto tempo, cucendo la sua idea di calcio su giocatori che abbiano il Genoa nel proprio futuro. La cessione di Destro non è un delitto, a patto che serva a resistere agli attacchi per i gioiellini che si hanno in casa.
I milioni in arrivo da Roma, insieme a quelli incassati per Palacio e Veloso, non solo devono essere usati sul mercato, ma devono dare al Genoa la forza di poter dire 'no' a tutti. Questa sarebbe la vera rivoluzione. Vedere Immobile crescere, ammirarlo una stagione magari tra campo e panchina condita da qualche gol, per poi vederlo l'anno dopo titolare per superare la doppia cifra nella massima serie, aspettando la definitiva consacrazione magari un anno più tardi o addirittura due anni dopo. I giovani di talento vanno aspettati e coccolati, non usati e poi rivenduti. I tifosi hanno già sposato il progetto Lo Monaco, acquistando abbonamenti a ritmi altissimi: ora per l'ennesima volta si chiede alla società di non deluderli, creando qualcosa che possa durare.