Redazione Calciomercato
Genoamania: fatevi 'sta Superlega e lasciateci il pallone
In uno dei suoi capolavori più celebri e fortunati, lo scrittore inglese spiegava come seppur formalmente valide per tutti le regole non vengano in realtà applicate in maniera uniforme. C'è chi le subisce e ne usufruisce. Succedeva nella Fattoria degli Animali, allegoria del sistema staliniano obiettivo della critica dell'autore. Succede regolarmente nel mondo attuale. E il calcio, ahinoi, non fa eccezione.
Neppure l'occhio elettronico che tutto vede e tutto sa, altra reminiscenza lasciataci da Orwell, riesce infatti a smontare la teoria del pesce grande che sbrana quello piccolo infischiandosene delle regole. Invocata e applicata come il giustiziere supremo in grado di eliminare qualsiasi errore umano, la Var sta diventando l'esatto contrario. Tanto che, paradossalmente, l'avvento della moviola in campo sembra legittimare ancor di più le ingiustizie nei confronti di chi ha meno santi in paradiso. Basta un'angolatura non perfetta, un riverbero infelice o un movimento ambiguo per giustificare l'intervento o meno dello strumento che dovrebbe azzerare ogni discussione.
Capita così che venga convalidato un gol viziato da un fallo di mano che tutti i 33mila presenti sabato sera a Marassi hanno visto. Tutti meno uno, che diventano tre se si comprendono i due colleghi seduti davanti allo schermo di Lissone. In barba a un regolamento impossibile da fraintendere malgrado 'i se e i ma' di chi prova disperatamente ad aggrapparsi con le unghie sugli specchi delle eccezioni. Come ha giustamente sottolineato il presidente Zangrillo, in questo gioco si sta facendo di tutto per impedire a Davide di battere Golia. È così da tempo ed è così per tanti. E nessuno si illuda si relegare la questione a un singolo episodio.
Il problema non è il gol di Pulisic e neppure la sfida tra Genoa e Milan. La questione è molto più complessa e riguarda tutte quelle squadre che nel circolo delle cosiddette grandi non trovano posto semplicemente perché non gli si dà la possibilità di essere accolte. Lo si fa flettendo il regolamento, dentro e fuori dal campo, a proprio piacimento. Ciò che vale per me non vale per te.
A questo punto la soluzione è semplice: fatevi 'sta benedetta Superlega e giocatevela fra di voi. Lasciate che i Genoa, i Torino, i Bologna i Frosinone, i Lecce di turno giochino un altro campionato, evitandovi anche il fastidio di doverle affrontare per poi giustificare le eventuali malefatte e raccontarci che la legge è uguale per tutti.