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    Genoamania: fallimento totale

    Genoamania: fallimento totale

    Il credito è finito, l’ottimo campionato dell’anno scorso è stato spazzato via ieri nell’ennesimo suicidio stagionale del Genoa. La rete di Rossettini all’ultimo secondo dopo la follia di Perotti ha fatto scattare i fischi della Gradinata Nord. Anche i tifosi hanno espresso il loro disappunto verso una prestazione che certifica il fallimento totale della stagione del Genoa. Per settanta minuti il Grifone ha preso a pallonate il Bologna, Mirante ha parato molto ma Gakpè e Pandev gli hanno dato una grossa mano. Poi, proprio quando il fortino felsineo era pronto a cadere, Perotti ci è ricascato. Altra reazione e nuovo rosso. Pesante perché gli farà saltare il derby del 6 gennaio. Basta riflessioni sui momenti di follia, i calciatori che sgomitano e reagiscono vanno puniti. Lo fa il giudice sportivo al martedì e il Genoa ha tutto il diritto di avere la mano ancora più pesante.
     
    Ieri il vaso ha traboccato ma il fallimento di questa stagione ha una storia lunga alle spalle. Totalmente sbagliate le scelte di mercato di Preziosi. A destra Diogo Figueiras e Cissokho sono stati scavalcati persino da Izzo che nella vita fa il centrale. Pandev continua a toppare, Gakpè è più fumo che arrosto, Capel e Lazovic non convincono mai pienamente. Nel tourbillon di giocatori arrivati a Marassi l’unico che davvero può essere un valore aggiunto è Ansaldi, anche ieri tra i migliori.
     
    Mercato insufficiente ma il fallimento è anche figlio delle prestazioni di quelli che già c’erano. Tino Costa fa quasi tenerezza, sbaglia quasi tutto ormai da diverse partite, gli avversari lo doppiano in velocità e il suo cannone mancino è rimasto sull’aereo che lo ha portato dalla Russia al capoluogo ligure. De Maio da muro si è trasformato in continuo pericolo per Perin. E  poi c’è Perotti su cui oggi è meglio stendere un velo pietoso, le giornate di squalifica hanno già superato i gol e questo dovrebbe bastare per farsi un’idea del periodo del diez.
     
    Le responsabilità del fallimento sono anche di Gasperini. L’insistenza su Tino Costa è un errore, i cambi spesso non hanno portato benefici e poi c’è la questione disciplinare. E’vero che la follia non si può prevedere ma gli episodi ormai sono troppi e anche lui, capo dello spogliatoio, su questo punto deve mostrare più intransigenza. Gennaio è vicino e ci vorranno interventi di mercato in entrata e anche in uscita. Per ora il Genoa è questo e se continua a giocare in dieci ogni partita rischia veramente di finire nel baratro.
     

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