Sale l'attesa in casa rossoblù per il derby numero 103. Una di quelle stracittadine che significano molto in un momento in cui non si riesce a decollare e la gente inizia ad essere delusa dal cammino in campionato. I cinquanta milioni spesi in estate avevano fatto sognare i tifosi, che però non hanno ancora visto una squadra veramente competitiva in campo. In più non si può dimenticare l'allontanamento di Gasperini, che molti devono ancora digerire. Un derby che vale già un bel pezzo di stagione: per questo Ballardini punterà sulla vecchia guardia.

I vari Milanetto, Rossi e lo stesso Criscito, ancora giovane ma che di scontri con la Samp ormai se ne intende, sanno come vincere una stracittadina: le tre di fila conquistate tra il campionato dell'anno scorso e quello di due anni fa rimarranno per sempre nella storia del club di Villa Rostan. Questa volta però arrivano con la voglia di rivincita per il derby perso l'anno scorso, che aveva definitivamente scacciato le speranze europee rossoblù e lanciato in orbita la Samp da Champions. Saranno proprio i veterani a dover spiegare agli esordienti, i vari Eduardo, Rudolf, Chico, Veloso, Ranocchia e compagnia, cosa vuol dire derby a Genova.

Una partita difficile da inquadrare, in cui a vincere, come ha dimostrato molte volte il Genoa, è chi lo vuole di più e non chi è più forte sul campo, dove la classifica conta meno di zero e dove non è per niente necessario giocare bene a pallone. Regole che Gasperini aveva inculcato nel gruppo della tripletta di Milito e dei tre gol dell'anno scorso, e che Ballardini, altro esordiente, dovrà seguire per non naufragare. Un derby per vecchi che per i giovani o per i nuovi potrebbe significare la tanta sognata svolta. A volte fare bene in un derby cancella il passato rossoblù fino a quel momento, se addirittura si fa gol si può vivere per qualche mese di rendita. Tutti avvisati quindi: il derby è dei 'vecchi', ma anche i giovani sono invitati alla festa.