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Genoamania: dal paradiso all’inferno in 12 mesi
Da gennaio a maggio sembra tornato il Genoa dei bei tempi andati. Gasperini ha in mano un gruppo solido e tecnicamente importante. Lo porta ai massimi livelli, Perotti trascina tutti con le sue giocate, Iago Falque incanta con i suoi gol e gli altri non mollano un centimetro mai. Risultato? Più di dieci punti recuperati in pochi mesi alla Sampdoria, sesto posto e qualificazione in Europa conquistata con pieno merito.
Peccato che la Uefa blocchi tutto solo pochi giorni dopo: pagamenti in ritardo sui trasferimenti internazionali e altre questioni aperte rendono il Grifone indifendibile, a nulla serve il ricorso al Coni anche perché la frittata è fatta da tempo. La licenza Uefa viene negata e oltre alla beffa arriva il danno supremo: in Europa va la Sampdoria. I tifosi la prendono con filosofia, non contestano subito, aspettano che Preziosi risponda sul campo al grave errore.
L’estate è il solito carosello di giocatori che vanno e vengono: via Bertolacci e Falque, restano Perotti e Pavoletti. Il campionato inizia male e dopo la sconfitta con il Carpi le cose precipitano. I tifosi contestano presidente e allenatore, poi arriva un’altra grande figuraccia: il Grifone esce dalla Coppa Italia per mano dell’Alessandria. Gasperini resta in panchina ma la classifica prima della sosta racconta di una squadra a soli due punti dalla zona salvezza e in piena crisi. Il paradiso è stato solo accarezzato, sotto i piedi ora c’è l’inferno, si aspetta il mercato di gennaio per evitarlo con un Calabrò in meno, a quanto pare il ricco socio che doveva affiancare Preziosi non chiuderà l’affare, ennesima nota stonata di un 2015 ricco di beffe.