Genoamania:| Dainelli-Kaladze: che coppia!
Inizio gennaio: Enrico Preziosi cede alle lusinghe di Massimo Moratti e cede Andrea Ranocchia, perno della difesa rossoblù, all'Inter. Arrivano a Genova tanti soldi, 10 milioni da sommare a quelli arrivati in estate, ma nessun sostituto nel ruolo. Inizia a serpeggiare il malumore: chi prenderà il posto del più grande talento difensivo italiano? Ballaridni ha gli uomini contati, il ballottaggio si riduce a due nomi: Chico o Kaladze. Il neo tecnico rossoblù ripone tutte le sue speranze sull'esperto georgiano arrivato dal Milan, che a giugno lo aveva lasciato partire quasi per liberarsi dell'ingaggio. Kakhaber entra in campo, mostra una forma fisica perfetta, anticipa, corre come un ragazzino e fa valere la sua esperienza per fermare tutti gli attaccanti che gli si avvicinano, ultimo in ordine di tempo il signor Zlatan Ibrahimovic.
Ranocchia è solamente un pallido ricordo che ai genoani non torna neanche più in mente. Merito del quasi 33enne Kaladze e di Dario Dainelli, che di anni ne ha 31. Sessantaquattro anni e non sentirli, o meglio sessantaquattro anni e farli sentire agli attaccanti avversari, che non riescono quasi mai ad esprimersi al meglio contro i due pilastri della retroguardia del Genoa. La coppia rossoblù domenica è riuscita a fermare l'attacco atomico della capolista grazie ai suoi due 'vecchietti'. Un solo errore di Dainelli ha lanciato in porta il duo Pato-Ibra, ma tutto è stato subito cancellato dal resto della gara: nessun sbavatura e molti interventi fondamentali.
A giocare a favore di Dario Dainelli c'è poi la controprova: durante l'assenza forzata per infortunio, il più giovane Chico arrancava contro i folletti dell'Udinese, partita in cui il Genoa si presentò come miglior difesa del campionato per poi sprofondare sotto i quattro colpi friulani. Bollati da Milan e Fiorentina come 'finiti', Dainelli e Kaladze hanno trovato a Genova una nuova giovinezza. Di certo non potranno essere il futuro di questa società, ma per il presente hanno dimostrato di essere una garanzia: proprio quello che stava cercando Ballardini, in cerca della compattezza giusta per non infilarsi nei vicoli oscuri della bassa classifica. E Ranocchia? A lui un grosso in bocca al lupo per la carriera e un monito: quando gli altri lo riterranno 'bollito' si ricordi della fonte dell'eterna giovinezza rossoblù.