Genoamania: chi non è convinto si tolga la sciarpa!
Che la missione salvezza del Genoa resti estremamente complicata anche dopo la rocambolesca vittoria sul Cagliari è talmente evidente che sottolinearlo non ha alcun senso. Non serve a chi vuole confidare nell’impresa e dopo aver masticato tanto pane duro adesso ha bisogno di un po’ di zucchero per sognare; non serve neppure agli scettici che se davvero hanno riposto ogni speranza forse non dovrebbero neppure interessarsi della questione.
Ciò che conta per il Grifone è non dilapidare quanto faticosamente raggiunto ieri sera, al termine di una gara che sembrava dover affossare le velleità rossoblù e che invece, proprio all’ultimo respiro come nel migliore dei thriller, le ha clamorosamente rinfocolate. Per farlo i ragazzi di Blessin dovranno continuare a credere che l’impresa sia possibile, cercando di raggiungerla fino a che ce ne sarà l’opportunità.
Più che un fatto tecnico, ora la lotta per non retrocedere diventerà anche e soprattutto una questione di cuore e di testa. Ciò che i rossoblù hanno dimostrato con il Cagliari di possedere in buona quantità e che dovranno ribadire di avere anche in ciascuno dei prossimi quattro appuntamenti. Senza fare proclami né tabelle di marcia. Senza usare termini retoricamente triti ma semplicemente mostrando sul campo l’importanza che rivestono quelle che tutti o quasi continuano a definire ‘quattro finali’. Anche se tali non sono.
Mantenere l’atteggiamento mostrato con i sardi, quella voglia di non arrendersi fino a che non è finita, non sarà garanzia assoluta di salvezza ma non farlo equivarrebbe certamente una sconfitta. Non solo sul campo ma anche e soprattutto fuori. Rappresentando anche il migliore dei regali per tutti coloro che continuano a ripetere quanto sia complicata la missione rossoblù. Perché in fondo, come diceva il Professore, 'Chi non è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe". O la sciarpa, a seconda dei casi...