Stessa maglia, stesso posto, ma tutto è cambiato. Quattro anni dopo Marco Borriello riabbraccia il Genoa per rilanciare la sua carriera dopo stagioni dure passate più in panchina che in campo. Nel 2007 con la 22 rossoblù cambiò la propria vita, segnando 19 gol e dimostrando a tutti che non era solo bello ma anche molto bravo. Ora il discorso è più difficile, la stessa maglia dovrà riportarlo ai massimi livelli. I 19 gol del 2007-2008 sono un ricordo lontano, offuscato agli occhi dei alcuni tifosi da esultanze troppo veementi con il Grifo. Borriello ha voglia di rinascere dimenticando il passato, recente e lontano, concentrandosi su quella che è sicuramente la stagione più importante della sua carriera.

Contro di lui remeranno le difese avversarie e una maledizione che insegue il Genoa da quando Milito è partito verso la Milano nerazzurrra. Borriello e l'argentino, grazie alla 22 sembravano aver dato il 'la' ad una tradizione che voleva il Genoa grande meta per i bomber di mezzo mondo. Il modulo di Gasperini privilegiava chi la sapeva buttare dentro, ma dopo l'addio dei due chiunque a Genova ha fallito. Da Floccari a Crespo, passando per Toni e molti altri, la maledizione dei bomber ha colpito a turni ogni attaccante approdato sotto la Lanterna. Il turbinio di allenatori seguito a Gasperini non ha migliorato le cose e chiunque cercava di mettersi addosso l'etichetta di bomber falliva miseramente.

Borriello non ha paura, a domanda risponde che l'anno scorso Palacio aveva segnato tanto, e tira diritto quasi che la maledizione non lo spaventi. Lui e la sua 22 rossoblù sono pronti a ricominciare da dove avevano finito, con un Immobile in più a scalpitare e a dare maggiori stimoli. La maledizione del bomber prima o poi dovrà finire, Borriello non ci pensa e con la sua voglia di rivincita è pronto a caricarsi nuovamente sulle spalle il Grifone. Quindici gol? Se davvero Marco ci dovesse riuscire il suo ritorno sarebbe in grande stile.