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    Genoamania, benvenuti al VARietà dove la confusione regna sovrana

    Genoamania, benvenuti al VARietà dove la confusione regna sovrana

    • Marco Tripodi
    Di riffa o di raffa quando gioca il Genoa c'è sempre il Var di mezzo. E la decisione presa dalla tecnologia, giusta o sbagliata che sia, va sempre a danno del Grifone.

    Se due settimane fa era stato la Var a non annullare la rete di Pulisic, nonostante l'evidente fallo di mano commesso dall'attaccante del Milan, ieri la stessa video assistenza è intervenuta per sconfessare la decisione del direttore di gara e convalidare il gol dell'atalantino Lookman. Facendo in questo modo l'esatto opposto di quanto avvenuto contro i rossoneri. Soprattutto per l'uso che si è fatto delle immagini.

    Eppure le direttive sull'utilizzo della Var sono chiare e semplici e stabiliscono che, in mancanza di immagini chiare e inequivocabili, quest'ultima non possa correggere il fischio dell'arbitro in campo. Motivo che spinse alla convalida del gol di Pulisic, poiché la Var non riuscì a dimostrare che direttore di gara si fosse sbagliato. Peccato che ieri sia caduto esattamente il contrario. Ossia che l'arbitro davanti al monitor, pur non riuscendo ad individuare un chiaro errore da parte del signor Mariani, che aveva subito annullato la rete di Lookman poiché viziata, anche in questo caso, da un tocco di mano, ha provveduto a modificare tale decisione. 
    Insomma episodi simili ma con applicazione del regolamento totalmente opposta. E per ironia della sorte sempre a danno del Genoa. 

    Pensare alla malafede è comprensibile e forse anche comodo. Ma se si vuole dare una spiegazione più aderente alla realtà probabilmente bisogna cercarne una più semplice e meno complottistica. La chiave di interpretazione di questi due episodi è chiaramente la confusione generale che regna attorno ad uno strumento che anziché semplificare la vita a arbitri, tifosi e calciatori, sta finendo viceversa per complicarla ancor di più. La sensazione che si ha nel vedere l'operato degli arbitri in campo e di quelli attorno al video e che siano prima di tutto loro a non saper come utilizzare la tecnologia. Nessuna malafede, soltanto incompetenza e confusione. E francamente si fa fatica a stabilire se sia meglio così....

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