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  • Genoamania: basta argentini, ora soffia il vento dell'Est

    Genoamania: basta argentini, ora soffia il vento dell'Est

    • Marco Tripodi

    C'era una volta, neanche troppo tempo fa, il Genoa degli argentini. Una squadra a fortissima vocazione albiceleste, nella quale un quarto della rosa proveniva da Buenos Aires e dintorni. Oggi, quella che non più tardi di sette mesi fa era la formazione europea con più connazionali di Maradona nello spogliatoio, praticamente non esiste più o quasi.
     

    STOP AL TANGO - Gli addii di Nicolas Burdisso e Lucas Orban, quello imminente di Giovanni Simeone, oltre al saluto di Lucas Ocampos, salpato verso altri lidi già a gennaio, hanno infatti affievolito parecchio l'odore di asado dalle parti di Pegli. Gli unici due superstiti di quella folta pattuglia di gauchos sono ormai i due difensori Ezequel Munoz e Santiago Gentiletti, ai quali potrebbe ora aggiungersi il compagno di reparto Nicolas Spolli.

    Un repentino cambio di passaporto nelle distinte rossoblu, al quale ha fatto da contraltare la crescente presenza di una forte componente slava, in una squadra sempre più specchio del proprio allenatore.

    ANIMA SLAVA - Nel breve volgere di una stagione, le attenzioni della dirigenza rossoblu, evidentemente consigliate dal pensiero di Ivan Juric, sembrano infatti essersi spostate dall'America Latina all'Est Europa. La testimonianza, oltre che dalle tante partenze, è data anche dai pochi arrivi fatti registrare finora a Villa Rostan in questa sessione di mercato. Se fino a qualche giorno fa i serbi Nikola Ninkovic e Darko Lazovic erano, assieme al portiere ceko Lukas Zima, i soli ambasciatori in rossoblu della parte orientale dell'Europa, adesso a tenere loro compagnia sono giunti anche il centravanti bulgaro Andrey Galabinov e il difensore bosniaco Ervin Zukanovic.

    E le voci provenienti da radiomercato dicono che lo shopping di Preziosi e company tra Balcani, Carpazi ed Urali potrebbe non essere ancora terminato. Nel mirino restano sempre il macedone Stefan Ristovsky, anche se negli ultimi giorni la pista sembra essersi raffreddata, il serbo del Chievo Ivan Radovanovic, lo slovacco Denis Vavro e l'attaccante, anch'egli belgradese, Filip Djordjevic della Lazio. Tutti acquisti che se andranno anche solo in parte a buon fine non faranno altro che rafforzare l'anima slava di un Grifone che Juric vuole ricco di classe, grinta e personalità.

     

    Se quest'estate passando da Pegli verso l'ora di pranzo, non sentirete più l'intenso odore di asado ma quello comunque gradevole dei cevapcici, non meravigliatevi. La causa è nel vento dell'est che ha cominciato a soffiare su Genova e dintorni.

     


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