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Genoamania: ad Enrico quel che è di Enrico
All'errore originario, quello di non aver dato fino in fondo fiducia al cavallo su cui si era deciso di puntare in estate, ne è seguito uno ancor più grave. Sostituire Andreazzoli con il debuttante Thiago Motta si è rivelata una mossa tanto azzardata quanto inadatta, dal momento che a conti fatti e nonostante alcune buone idee l'italo-brasiliano si è dimostrato ancora acerbo per ricoprire il ruolo che gli era stato assegnato. Circostanze che hanno spinto il Grifone in fondo alla classifica, trasformando in dolorose illusioni le dolci speranze estive. Un quadro che ha contribuito ad esacerbare i già pessimi rapporti in essere tra gran parte della tifoseria, organizzata e non, ed Enrico Preziosi, ritenuto quasi unanimemente il solo responsabile della crisi rossoblù.
Ora che quei tempi sembrano distanza come Alfa Centauri dalla Terra, con la squadra che finalmente è tornata ad essere un collettivo ordinato e compatto messo in riga dal proprio condottiero, appare doveroso sottolineare i meriti di chi rimboccandosi le maniche è intervenuto per porre rimedio alla situazione. Se il Genoa prima della sosta forzata causata dal proliferare del Covid-19 appariva un lontano riflesso del Grifone spelacchiato visto all'opera nella prima parte di stagione il merito non può che essere principalmente riconosciuto al presidente Preziosi e ai suoi più stretti collaboratori.
Vero è che, come sottolineano in molti, l'organico di gennaio è stato rinforzato a bassissimo costo con giocatori arrivati quasi esclusivamente in prestito ma è altrettanto innegabile che riuscire nell'impresa di migliorare una squadra spendendo pochi euro non è affatto una cosa semplice. Invece Preziosi, sfruttando anche le numerose e ataviche amicizie di cui dispone, ha centrato il bersaglio, portando all'ombra della Lanterna una serie di giocatori congeniali all'obiettivo. Il vero colpo da novanta del Joker è stato però l'aver affidato le redine del Grifo alle mani di Davide Nicola. Da anni l'imprenditore irpino seguiva da vicino le gesta dell'ex difensore ma solo alla fine del 2019 si è davvero convinto a regalargli un'opportunità che molti (è doveroso ricordare anche questo) ritenevano inopportuna.
Ora però i fatti stanno dando ragione a Preziosi e chiunque sia dotato di un minimo di onestà intellettuale, aldilà di qualsiasi opinione abbia su di lui, non può non riconoscergliene la paternità. Nella speranza che i correttivi apportati non siano arrivati troppo tardi.