Getty Images
Genoamania: niente grazia per Izzo, meglio così
Tuttavia, per quanto calcisticamente ed umanamente mi dispiaccia, il fatto che il presidente federale Carlo Tavecchio abbia deciso di non concedergli la grazia rappresenta a mio parere un punto a favore del giocatore. So che la dichiarazione può sembrare contraddittoria eppure sono convinto che dall'accettazione della richiesta avanzata oltre un mese fa, Izzo avrebbe avuto a questo punto più da perdere che da guadagnare.
Bonificare una squalifica dopo che se n'è scontata più del 80% sarebbe stato un atto di benevolenza non solo inutile ma addirittura controproducente per lo stesso ragazzo. L'eventuale atto di clemenza del presidente federale suonerebbe quasi come una beffa nei confronti di un giocatore che si è sempre dichiarato innocente. Che senso avrebbe graziarlo adesso, quando ormai la pena è agli sgoccioli e non averlo fatto prima evitandogli di stare a lungo lontano dai campi?
C'è inoltre da considerare il fatto che, se le cose fossero andate diversamente, Izzo sarebbe stato a lungo additato negli stadi di mezz'Italia come "quello graziato da Tavecchio". Un'etichetta che il ragazzo di Scampia semplicemente non merita e che ne avrebbe contraddistinto la carriera, visto che se a volte la memoria di chi frequenta il calcio è molto corta, all'occorrenza sa essere anche piuttosto longeva.
Pur cercando di non entrare nel merito di una squalifica che considero assurda per tutta una serie di motivi, ribadisco che la mancata sospensione della pena giunti a questo punto sia la cosa migliore per Izzo stesso. Giusta o sbagliata che sia, lui la sua punizione l'ha scontata fino in fondo. E nessuno potrà mai rinfacciargli il contrario.
Ancora una volta questo ragazzo dal passato difficile, esce dunque da una vicenda complicata e più grande di lui a testa alta. Proprio come fa quando prende palla per liberare l'area rossoblu. Una cosa che presto potremo tornare a vedere. Senza che nessuna macchia ne offuschi il talento.