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    Genoamania: i tifosi unica certezza in un mare di dubbi

    Genoamania: i tifosi unica certezza in un mare di dubbi

    • Marco Tripodi
    Tra cessioni societarie smentite, poi confermate, quindi rimandate e incredibili capovolgimenti sul fronte mercato, vedasi i casi Centurion e Pellegri-Salcedo, l'estate del tifoso genoano viene ancora una volta travolta da eventi straordinari dei quali la maggior parte degli innamorati del Grifo farebbe volentieri a meno.

    In mezzo ad un oceano di incertezze c'è però un punto fermo che come al solito differenzia il club più antico d'Italia dalla stragrande maggioranza delle altre squadre nazionali: è la smisurata passione che al di là di tutto il popolo rossoblu continua a nutrire per i propri colori.

    ABBONATI - La dimostrazione di quanto il tifoso del Genoa voglia stare sempre e comunque vicino alla formazione è arrivata nelle prime due settimane di campagna abbonamenti. Oltre 13mila tessere staccate in poco più di 15 giorni, una media di quasi 1000 al giorno. Numeri importanti che riprendono quelli fatti registrare nella scorsa estate, quando per la prima volta nell'era Preziosi i rossoblu chiusero la porta del supermarket, salvo poi riaprirla sei mesi più tardi, alimentando i sogni dei propri tifosi.

    VECCHIO CUORE ROSSOBLU - ​Quest'anno lo scenario è molto diverso. Le promesse del Joker non sono più tecniche, come quelle fatte dodici mesi or sono, ma dirigenziali anche se il rallentamento della trattativa con Gallazzi sembra aver portato qualche nube inaspettata sull'orizzonte genoano. Nonostante i dubbi e gli scetticismi attorno ad un futuro societario ancora tutto da scrivere però, il sostenitore del Grifone continua a tener fede al proprio ruolo confermando la sua presenza a Marassi indipendentemente da quelli che saranno gli sviluppi di una trattativa tutt'altro che scontata.

    SEMPRE E COMUNQUE - Se nell'avvenire del Genoa ci sarà la tanto invocata cordata internazionale oppure le redini del Grifone continueranno a restare nelle mani del sempre contestatissimo Enrico Preziosi, poco importa. Ciò che conta è non smettere di cantare, gioire e soffrire per quella maglia a quarti rossi e blu che da un secolo e un quarto fa impazzire generazioni di amanti del pallone. A questo il vero oro del Genoa, il suo popolo la sua gente. Il resto, si potrebbe dire, è solo un contorno.

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