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Genoa, tre ex ti indicano la strada per la salvezza
A cominciare da Franco Rivara, protagonista della salvezza del Grifone nel 1962-63. "Chi corre a 60 all'ora ora deve correre a 100, come se si giocasse la sua stessa vita. Vai in campo e sai di giocartela davvero qui, ora subito. E dai tutto te stesso, come non l'avevi mai fatto. Non devi pensare a nient'altro, neppure sapere cosa fanno le altre squadre. Devi portare a casa il risultato e arrivare alla fine senza fiato".
Anche per Mario Faccenda, autore del definitivo e provvidenziale 2-2 a Napoli nel 1981-82, l'importante è concentrarsi solo sull'avversario di turno: "A noi allora bastava il pareggio ed era l'ultima giornata. Adesso il Genoa ha due punti di vantaggio, psicologicamente ha preso una brutta botta per aver perso a Palermo con una squadra già retrocessa. Deve preparare la gara come ha fatto contro l'Inter e soprattutto pensare solo a se stesso, non guardare quello che fa il Crotone con la Juve. Testa solo sul Torino, è l'unico modo per fare punti e salvarsi".
Claudio Onofri, capitano del Genoa 1982-83, cita infine lo spirito di Franco Scoglio: "E' il tecnico che più di tutti ha saputo parlare al cuore e alla pancia dei tifosi genoani. Dai giocatori voleva determinazione, grinta e amore per la maglia che indossavano. Tra Juric e i giocatori serve lo stesso spirito e la coesione che Scoglio sapeva creare con la squadra".