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Genoa, Spinelli: 'Preziosi blindi Ballardini. Scoglio inarrivabile'
Intervenuto in diretta a Primocanale, l'ex presidente rossoblù rivolge un consiglio pubblico all'amico-collega Enrico Preziosi: "Deve fare in fretta. Se il Genoa ritarda a rinnovare il contratto di Ballardini si rischia di perderlo. Quello che sta facendo è straordinario, se ci fosse stato lui dall’inizio il Genoa adesso sarebbe terzo o quarto in classifica”.
VENDITA - Nei mesi scorsi l'attuale patron del Livorno aveva dato una mano a Preziosi nel suo tentativo di vendita del club. Oggi, Spinelli torna a parlare dell'argomento: “Chi vuol comprare una società di calcio non va sui giornali. Io all'epoca ci misi 5 minuti a prendere il Genoa, senza dire nulla a nessuno. Preziosi comunque sta mettendo a posto la società a livello economico-finanziario e comunque gli si deve dare merito di mantenere la squadra in Serie A da 11 anni”.
ALLENATORI - L'armatore calabrese ha fatto poi un bilancio dei vari allenatori avuti alle proprie dipendenze: “Credo che guardando solo ai risultati il migliore di tutti sia stato Bagnoli, ma per il cuore e per l’entusiasmo avuto con i tifosi Scoglio rimane inarrivabile. Ricordo sempre quando Sogliano me lo ha portato dal Messina: in Corso Italia c’era una fiumana di gente. Lui era veramente genoano e pieno di passione. Ballardini? In tempi non sospetti, quando il Genoa era nei bassifondi della classifica, avevo pronosticato che potesse arrivare. E’ molto bravo e fa giocare bene la squadra".
COMBINE - Spinelli è poi tornato sulle rivelazioni di due ex giocatori del Castel di Sangro che domenica scorsa nella trasmissione de La7 'Non è l'Arena' hanno parlato di combine nella gara con il Bari del 1997, costata la promozione in A al Genoa: “Su quella partita non avevo sospetti. Ne avevo invece sulla quella della settimana precedente con il Ravenna. Ero imbufalito. Quelli del Ravenna erano già retrocessi in C ma sembrava dovessero andare in A: erano agguerriti e picchiavano su ogni pallone. Quella mancata promozione scatenò una contestazione nei miei confronti: ero andato a Londra e non ero più tornato. Poi ho venduto il Genoa”.