Genoa, Sheva: 'Il calcio è un po' come gli scacchi. Che ricordo quel rigore alla Juve...'
Tantissimi i temi toccati dal neo-tecnico rossoblù. A cominciare dalla sua passione per il gioco degli scacchi: "Quand’ero giovane mio padre mi ha insegnato a giocare. Mi è piaciuto tanto fare le partite con lui: questa passione nasce dalla mia infanzia. Gli scacchi sono un gioco di tattica, ti permette di studiare bene l’avversario. Inoltre, ogni mossa che fai o ti rinforza o ti indebolisce".
Un gioco per certi versi simile al calcio: "Gli scacchi sono un gioco di matematica: è tutto programmato, ma ci sono milioni di chances su come sviluppi le tue azioni. Il calcio è un gioco bellissimo per quello: ci sono situazioni in campo dove un giocatore si può leggere in modo diverso oppure uguale a quello di altri giocatori. E’ questo come io vedo il calcio: ogni mossa che succede oppure che la squadra fa, per me si leggono come la perfezione del calcio".
Passando al campo, domani il calendario lo metterà di fronte al suo passato più importante, quello rossonero. E l'immagine che più salta agli occhi di tanti tifosi milanisti e non solo sono i fotogrammi che precedono il rigore decisivo contro la Juventus nella finale di Champions del 2003. Un'immagine che lo stesso Sheva non può scordarsi: "Rivedo sempre me stesso, concentrato, che prende una decisione con mente molto fredda. Però sono una persona che ha passione, che ha tanta voglia di imparare e di provare le cose".
Infine un auspicio su ciò che vorrebbe vedere nel suo Genoa: "Passione, ancora passione e tanto cuore. Il calcio è bello per la passione, per la giusta mentalità vincente, per il fatto di provarci sempre, di non mollare mai, bisogna sempre andare avanti".