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  • Genoa-Sampdoria, scontri tra ultrà pre derby: ecco dove hanno origine le tensioni

    Genoa-Sampdoria, scontri tra ultrà pre derby: ecco dove hanno origine le tensioni

    • Lorenzo Montaldo
    Il derby della Lanterna, uno dei più appassionati e divertenti d'Italia, noto anche per il rapporto di sfottò ma estremamente corretto tra tifoserie, questo pomeriggio si è macchiato di una delle pagine più brutte. Gli scontri a Genova tra ultrà del Genoa e della Sampdoria con la polizia evocano ricordi lugubri ai liguri più datati, ma non sono un fatto estemporaneo: originano da frizioni durate mesi, ampiamente previste dalle forze dell'ordine che infatti avevano predisposto un'imponente mole di agenti e sicurezza per la stracittadina.

    CASUS BELLI - Il casus belli risale ad oltre quattro mesi fa, per la precisione al 5 maggio 2024. Dopo la partita Sampdoria-Reggiana, alcuni tifosi blucerchiati transitanti da Piazza Alimonda (un'altra macabra coincidenza) mentre festeggiavano il successo della formazione di Pirlo, che con quella vittoria aveva centrato i playoff, erano entrati in contatto con alcuni ultrà rossoblù presenti sul luogo - in cui sorge un importante club genoano - per vedere la partita della squadra di Gilardino, impegnata a Milano. Ne era nato un parapiglia, sedato dalle forze dell'ordine, e nella zuffa sarebbero stati prelevati anche alcuni striscioni del club, cosa che nel codice d'onore degli ultrà equivale al massimo affronto possibile. La vicenda non era però affatto chiusa, anzi tutt'altro, era appena cominciata.

    SPEDIZIONE - Dopo essere venuti a conoscenza del fatto gli ultrà rossoblù che avevano seguito la squadra a Milano erano tornati immediatamente a Genova, e avevano fatto irruzione di notte nella sede del club degli Ultras Tito Cucchiaroni. Il locale, in quel momento deserto, è stato sfasciato dai genoani. Anche qui sarebbero state trafugate bandiere e simboli. La controreazione doriana è stata evitata di un soffio, ma il nervosismo in città è diventata palpabile, fino ad arrivare all'accoltellamento di un tifoso genoano in un bar a Nervi il pomeriggio successivo, episodio seguito da svariati contatti (documentati anche con video e foto) tra facinorosi in vari punti della città.

    CALMA APPARENTE - La calma apparente scesa durante l'estate era soltanto una facciata, perché la brace del conflitto covava tutt'altro che spenta. Cori come "Le pezze blucerchiate son belle da morire" e "Dimmi dove e quando" lasciavano presagire una tensione  pronta ad esplodere. La Coppa Italia e l'incrocio Genoa-Samp ha fatto il resto: le prime prove c'erano state nei giorni scorsi, con un iniziale appuntamento tra clan mancato e un secondo soltanto sfiorato nella serata di giovedì 19 settembre. In quell'occasione gli ultrà rossoblu e quelli blucerchiati si erano fronteggiati a distanza, sorvegliati dalle forze dell'ordine, lanciando bombe carta e petardi ma senza venire in contatto. Ciò aveva fatto scattare l'allerta massima. La paura adesso è che possano essere esposti, durante il derby, gli striscioni rubati a maggio e magari bruciati nelle gradinate. Ciò darebbe il via ad una reazione imprevedibile. Nel frattempo, nel cielo di Genova si sente dal questo pomeriggio il rumore di un elicottero che presidia la zona, per le strade fischiano in continuazione le sirene della polizia, e i fari sono puntati sul Ferraris alle 21. Ma i genovesi che avrebbero fatto volentieri a meno, ancora una volta, di questo clima da guerra civile.

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