Genoa-Roma: Borriello ci sarà, è la sua sfida
Un semplice gesto per tranquillizzare tutti. Un pollice alzato verso i tifosi in ansia che fa felice più di tutti Gigi De Canio. Marco Borriello ieri si è presentato così al 'Signorini' di Pegli. L'ok è arrivato dopo una mattinata di ansia, tra esami medici e la paura da parte di tutto l'ambiente di dover affrontare la Roma senza il bomber di ritorno. Invece Borriello ci sarà e non poteva essere altrimenti, perché Genoa-Roma è la sua partita. Sarà lui l'ex di turno: sedotto dalla Capitale, città in cui torna spesso ma che mai gli ha concesso l'occasione di diventare idolo. Qualcuno dice che parlava troppo, cosa che proprio non andava bene in uno spogliatoio con gerarchie precise come quello giallorosso. Lo stesso Zeman sembrava non apprezzare la parlantina del ragazzo, che nel suo Dna ha ben marcato il gene della leadership. Personaggio scomodo, Borriello, che nella capitale durante il primo anno e mezzo è riuscito a segnare 17 gol senza però mai conquistare del tutto l'ambiente che gli stava intorno.
La rottura è arrivata a già gennaio con il passaggio alla Juve, dovuto alle scelte di Luis Enrique, per un rilancio mai arrivato. Quello scudetto vinto non è il suo, perché anche con Conte la scintilla dell'amore non è mai scoccata. Pochissime presenze e un solo gol, con la conseguenza naturale del ritorno a Roma da separato a casa. Durante l'estate un vecchio amico gli ha teso la mano: Enrico Preziosi ha deciso che era il momento giusto per il gran ritorno di Marco Borriello. Gol, carisma, e quella parlantina tanto stigmatizzata a Roma che diventa fondamentale per lo spogliatoio rossoblù. Borriello parla in campo, sprona i compagni, a volte li fa arrabbiare e forse ai più giovani mette un po' di soggezione. Di questo aveva bisogno il Genoa dopo l'anno terribile appena trascorso. Domenica Borriello ci sarà, magari non al cento per cento, ma i leader si vedono nel momento del bisogno, un po' come gli eroi, termine che calza a pennello per il Super Marco rossoblù.